Il sacerdote Dmitry Safronov, chierico della chiesa dell’Intercessione della Beata Vergine Maria (Mosca), non potrà più celebrare, benedire, indossare la tonaca e la croce sacerdotale per tre anni. Retrocesso al grado di salmista, è stato trasferito nella chiesa di San Pimen il Grande a Novye Vorotniki (Mosca) per un “periodo di penitenza”. Lo ha scritto il canale Telegram Sirena che ha mostrato la foto del decreto firmato il 15 aprile dal patriarca ortodosso di Mosca Kirill che sospende il sacerdote, senza alcuna spiegazione sulle ragioni della sospensione. La colpa sarebbe, secondo quanto riportato da alcuni canali Telegram, di aver presieduto una cerimonia funebre per Navalny nel 40° giorno dopo la morte; secondo altre fonti invece la sua colpa sarebbe di non aver “recitato la preghiera ‘Sulla vittoria della Santa Rus’, testo in cui si approva l’invasione russa dell’Ucraina”. In ogni caso la ripresa delle funzioni sacerdotali di padre Safronov è posta sotto la condizione di una valutazione che dovrà avvenire al termine dei tre anni. Un secondo sacerdote, Alexander Vostrodymov, è stato sospeso dal sacerdozio e trasferito in un’altra parrocchia fino a Pasqua (che la Chiesa ortodossa celebra il prossimo 5 maggio). È il sacerdote stesso ad averlo scritto in un post sul proprio canale Telegram, ieri 23 aprile, pubblicando la foto del decreto firmato dall’arcivescovo della sua diocesi e datato 28 marzo. “Il motivo sono le dichiarazioni errate su Internet”, scrive il sacerdote. “Non cancellerò affatto i miei canali sui social network, ma molto probabilmente non verranno più rilasciati nuovi video. Ho bisogno di tempo per pensare”. Il testo del decreto di sospensione accusa il sacerdote di aver instillato “tentazioni” nelle menti dei fedeli. Si tratta in realtà di riflessioni cristiane sui temi della pace.