Il secondo giorno di lavori dell’ultima plenaria della nona legislatura del Parlamento europeo si è aperto oggi con una relazione della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen. A lei il compito di illustrare i contenuti dell’accordo strategico su sviluppo e competitività dell’Europa nell’agenda 2024-2029. “L’Europa – ha ricordato Von der Leyen – ha affrontato situazioni che avrebbero potuto avere effetti devastanti: le difficoltà della pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, la crisi energetica ingenerata dalla Russia”. Poteva esserci un crollo dal punto di vista economico e sociale: “invece l’Europa ha salvato 40 milioni di posti di lavoro e sta sostenendo la ripresa grazie al NextGenerationEu e le giuste politiche energetiche – ha ricordato la presidente –. Oggi abbiamo il tasso più basso di disoccupazione mai registrato (siamo sotto il 6%), mentre l’occupazione è al 70% e l’inflazione al 2%”. Quali sono le sfide per il futuro? Mercati, energia, competitività, crescita (attestata, quest’anno, al di sotto dell’1%, qualche punto percentuale sotto gli Stati Uniti). Questi gli argomenti affrontati da Von der Leyen, che ha definito “ottime” alcune delle proposte delineate la scorsa settimana da Enrico Letta, intervenuto al Consiglio europeo. La presidente ha parlato, innanzitutto, della strategia in materia di finanza. “Negli ultimi cinque anni è stato fortissimo il sostegno agli investimenti pubblici: 400 miliardi di euro di NextGenerationEu e 550 miliardi ai piani nazionali per le tecnologie pulite e gli investimenti energetici. Ma non basta”. Secondo Von der Leyen occorre mobilitare il capitale privato che, in Europa, vale almeno 470 miliardi di euro. Occorre “fare in modo che gli investitori restino in Europa”. Si tratta del piano avviato 10 anni fa per l’unione del capitale privato. “Abbiamo cominciato a lavorare a normative armonizzate per tutti i Paesi europei, come le regole sull’insolvenza, a pacchetti di investimento e alla vigilanza”.
Altro tema: la politica energetica. “Lo scorso anno, per la prima volta, in Europa si è prodotta più energia dall’eolico che dal gas. Quella delle rinnovabili è una strada da perseguire. Creare un’infrastruttura energetica intelligente, significa creare l’ossatura fisica dell’economia del futuro”. Altro punto: sostenere la formazione dei lavoratori per assicurare manodopera qualificata. Sono 65 i miliardi spesi dal Fondo sociale europeo e dal NextGenerationEu: “Sostenere le competenze è il cuore del nostro operato”.
Infine, il tema del mercato. “Nei prossimi anni – ha sottolineato Von der Leyen – il 90% dei commerci si svolgerà al di fuori dei mercati di tradizionale influenza europea. Abbiamo una storia da valorizzare e sviluppare. L’Europa ha accordi commerciali con 74 Paesi che, nel 2022, valevano più di 2 trilioni di euro. Al tempo stesso occorre vigilare su quei mercati dove c’è una sovraproduzione sostenuta da sussidi. Il problema è ampio: servono allineamenti normativi globali. Da qui la necessità di un coinvolgimento del G7”. In chiusura, dalla presidente, un augurio: “abbiamo sfidato le Cassandre e sorpreso gli scettici: se c’è la volontà, l’Europa ce la fa”.