“L’Azione cattolica ambrosiana celebra ed onora il 25 aprile, una data di importanza storica fondamentale per il nostro Paese, che ricorda la liberazione dall’occupazione nazifascista. Questa giornata rappresenta non solo la fine del secondo conflitto mondiale, ma anche il trionfo e l’affermazione dei valori di libertà, dignità umana e democrazia, fino ad allora avviliti e negati da una ventennale dittatura senza scrupoli”. Così si esprime la presidenza diocesana dell’Ac milanese con un pronunciamento reso noto alla vigilia della ricorrenza della Liberazione. “È questa la giornata che più di ogni altra ci ricorda il coraggio e la determinazione del popolo italiano nella lotta consapevole per la giustizia e la pace, nel resistere attivamente contro le ingiustizie e le sopraffazioni della guerra e dei nazionalismi”. La Resistenza “riveste un significato particolare anche per l’Azione cattolica: i partigiani cattolici, infatti, hanno svolto – assieme a resistenti di altra ispirazione culturale, politica e religiosa – un ruolo essenziale nella lotta contro il regime fascista e nella difesa dei valori umani fondamentali. Mossi da una profonda fede nei principi di solidarietà, fraternità e giustizia, essi hanno alimentato la propria azione con l’eroismo quotidiano dell’amore, ribellandosi alla sopraffazione e alla violenza, per ricostruire un Paese completamente distrutto e per garantire la pace e il progresso ai propri figli e ai propri nipoti”.
L’Ac ambrosiana prosegue: “Di fronte a un contesto internazionale sempre più incandescente e teso, il 25 aprile ci offre l’esempio straordinario di unità d’intenti di coloro che combatterono e diedero la propria vita, giovani soprattutto, affinché non si potessero più ripetere guerre fratricide fra i paesi europei – che hanno poi tragicamente coinvolto nazioni di tutto il mondo – e affinché la cooperazione e il sostegno reciproco diventassero il metro di giudizio e il termine di paragone dei rapporti fra Stato e Stato, contraddistinti da relazioni pacifiche e costruttive”.
“L’eredità della Resistenza – in epoca di distorti e interessati revisionismi storici – è preziosa per l’intera società italiana: ci sollecita, infatti, a considerare come le conquiste di ottant’anni fa non siano scontate o acquisite una volta per tutte, ma vadano custodite e alimentate giorno per giorno, vivendo all’altezza di coloro che ci hanno preceduto e continuando ad alimentare la passione civile e la partecipazione alle sorti e al destino delle proprie comunità”.