Il Parlamento europeo ha dato il via libera oggi a Strasburgo alle norme rivedute in materia di prevenzione e lotta contro la tratta di esseri umani e protezione delle vittime. I deputati hanno approvato con 563 a favore, 7 contro e 17 astensioni una direttiva che amplia il campo di applicazione delle attuali misure “per meglio combattere e prevenire la tratta di esseri umani e sostenere meglio le sue vittime”. La nuova legge criminalizza a livello europeo anche il matrimonio forzato, l’adozione illegale e lo sfruttamento della maternità surrogata. Essa dovrebbe provvedere – almeno nelle ambizioni espresse dall’Europarlamento – a: rafforzare il coordinamento tra le autorità antitratta e quelle in materia di asilo, “in modo che le vittime che necessitano anche di protezione internazionale ricevano un sostegno e una protezione adeguati e che il loro diritto di asilo sia rispettato”; criminalizzare l’uso dei servizi forniti da una vittima della tratta, qualora l’utente sappia che la vittima è sfruttata, al fine di ridurre la domanda di sfruttamento; introdurre sanzioni per le imprese condannate per tratta; fornire sostegno alle vittime, compreso l’accesso a rifugi e alloggi sicuri, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili. La correlatrice Eugenia Rodríguez Palop (Spagna) ha dichiarato: “Dodici anni dopo l’adozione della direttiva, si è resa necessaria una revisione, poiché la tratta sta diventando sempre più sofisticata e le risorse a nostra disposizione sono rudimentali. Dobbiamo essere in grado di trovare le vittime in anticipo, proteggerle e sostenerle: dunque, abbiamo coraggiosamente migliorato la proposta. La tratta è tortura; l’autore del reato deve pagare per ciò che ha fatto e la vittima deve ricevere un risarcimento per ciò che ha sofferto”.