“Ricordo la cerimonia, nello spirito europeo, che il 30 aprile 2004 vide il presidente della Commissione europea di allora, Romano Prodi, a Nova Gorica e Gorizia, abbattere quell’ultimo piccolo emblema di confine, di separazione, tra le due città, che saranno, nel 2025, insieme Capitale europea della cultura. Possiamo dire, quindi, che quella Europa, quella Unione, seppe essere saggia e coraggiosa, promuovendo, oltre al grande allargamento del 2004, anche una Convenzione che propose un progetto di Costituzione europea; poi non realizzato, per l’opposizione di alcuni Paesi. Questo mi induce a dire, anche in questa occasione, che occorre oggi – perché viene richiesto dagli eventi – un analogo spirito costruttivo di fronte alle sfide e anche alle minacce che abbiamo di fronte a noi”. Lo ha dichiarato alla stampa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine della Riunione informale dei capi di Stato in occasione del ventennale dell’adesione slovena all’Unione europea.
Il capo di Stato ha evidenziato che “l’ingresso della Slovenia nelle Istituzioni europee è stata una manifestazione di grande successo. Nell’arco di una generazione, la Slovenia ha compiuto un percorso che l’ha portata a raggiungere, in soli tre anni, i parametri di Schengen e dell’Eurozona. Per due volte ha raggiunto la Presidenza di turno dell’Unione europea. E oggi siede autorevolmente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. “Per la Repubblica italiana – ha proseguito Mattarella – l’evento di venti anni or sono rivestì un valore molto alto, non soltanto in quanto Paese che aveva partecipato all’avvio del percorso europeo nel 1957 ma in quanto Paese direttamente confinante, che ha potuto vivere direttamente quell’evento con emozione, perché realizzava l’unione delle prospettive di futuro dei due popoli, sloveno e italiano”.