“Il Signore, pastore di tutti noi, ci conosce, ognuno di noi, ci chiama per nome e, quando ci smarriamo, ci cerca finché ci ritrova”. Lo h spiegato il Papa, durante il Regina Coeli di ieri, pronunciato dalla finestra del suo studio che si affaccia su piazza San Pietro. “Gesù non è solo un bravo pastore che condivide la vita del gregge; Gesù è il Buon Pastore, che per noi ha sacrificato la “vita e, risorto, ci ha dato il suo Spirito”, ha proseguito Francesco: Ecco cosa vuole dirci il Signore con l’immagine del Buon Pastore: non solo che lui è la guida, il Capo del gregge, ma soprattutto che pensa a ciascuno di noi, e ci pensa come all’amore della sua vita”. “Pensiamo a questo”, l’invito alla piazza: “Io per Cristo sono importante, lui mi pensa, sono insostituibile, valgo il prezzo infinito della sua vita. E questo non è un modo di dire: lui ha dato veramente la vita per me, è morto e risorto per me. Perché? Perché mi ama e trova in me una bellezza che io spesso non vedo”. “Quante persone oggi si ritengono inadeguate o persino sbagliate!”, ha esclamato il Papa: “Quante volte si pensa che il nostro valore dipenda dagli obiettivi che riusciamo a raggiungere, dal successo agli occhi del mondo, dai giudizi degli altri! E quante volte si finisce per buttarsi via per cose da poco! Oggi Gesù ci dice che noi per lui valiamo tanto e sempre. E allora, per ritrovare noi stessi, la prima cosa da fare è metterci alla sua presenza, lasciarci accogliere e sollevare dalle braccia amorevoli del nostro Buon Pastore”. “So trovare ogni giorno un momento per abbracciare la certezza che dà valore della mia vita?”, la domanda da porsi: “So trovare un momento di preghiera, di adorazione, di lode, per stare alla presenza di Cristo e lasciarmi accarezzare da lui? Se lo fai, riscoprirai il segreto della vita: ricorderai che lui ha dato la vita per te, per me, per tutti noi. E che per lui siamo tutti importanti, ognuno di noi e tutti”.