Ucraina: Soleterre, al via progetto di rafforzamento di 3 ospedali a Lviv, Kyiv e Dnipro per le vittime di ordigni esplosivi

Ha preso ufficialmente avvio il progetto “Rafforzamento della capacità degli ospedali di Lviv, Kyiv e Dnipro di rispondere, gestire e trattare le emergenze complesse legate alle vittime di ordigni esplosivi” di Fondazione Soleterre con Fondazione Zaporuka, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell’ambito dell’iniziativa di emergenza a favore della popolazione colpita dal conflitto in Ucraina. L’intervento – spiega in una nota Soleterre – è volto al supporto di tre ospedali ucraini nella gestione di emergenze complesse, legate nello specifico alla cura e alla riabilitazione delle vittime di ordigni esplosivi nelle città di Kyiv, Lviv e Dnipro, coinvolgendo rispettivamente il National Children’s Specialized Hospital “Okhmatdyt”, il Centro Unbroken e il Children’s Clinical Hospital “St. Nicholas” di Lviv e il Multi-field Clinical Hospital №4 di Dnipro. Sono 2.900 le vittime di ordigni esplosivi che beneficeranno direttamente del progetto, di cui il 50% sono minori e il 35% donne. Ad oggi, mine e ordigni esplosivi rappresentano una delle cause principali di lesioni gravi e mutilazioni della popolazione civile che affolla la strutture sanitarie ucraine e che richiedono cure mediche urgenti. “Le forze russe hanno sempre fatto uso di mine antiuomo”, nonostante il loro utilizzo sia proibito da un Trattato, dice Damiano Rizzi, psicoterapeuta, fondatore e presidente di Soleterre. “Tali ordigni sono stati sparsi lungo le strade, sepolti nei campi o nelle città devastate durante gli attacchi terrestri, dove il più alto numero di vittime corrisponde a civili, in particolare donne e bambini. Chi sopravvive rimane gravemente ferito e costretto a convivere con un trauma fisico ed emotivo devastante che è difficile da lenire durante una guerra, quando mancano mezzi e condizioni per prendersi propriamente cura dei pazienti. Con questo progetto ci impegniamo a ricostruire un apparato medico ed assistenziale capace di offrire il miglior percorso di cura e riabilitazione possibile per 2.900 vittime innocenti. Cercando di evitare amputazioni o laddove non possibile intervenire con protesi che riducono il danno funzionale dei pazienti”.

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