“I giudizi sintetici sono sicuramente oggettivi e chiari, soprattutto risultano valutazioni più comprensibili per le famiglie. Al tempo stesso dobbiamo dire che non si può cambiare la normativa di legge ogni 3-4 anni, perché in questo modo si crea una confusione e incertezza”. Così la presidente nazionale della Fidae, Virginia Kaladich, a proposito del voto in Senato sulla riforma del voto in condotta, delle sospensioni degli studenti e della valutazione della scuola primaria. “Dispiace aver appreso della riforma solo quando questa era già in discussione in aula – continua Kaladich – mentre riteniamo sia opportuno che il Governo ci interpelli, insieme a tutti gli stakeholder del sistema scolastico italiano, quando vengono proposte delle modifiche al nostro ordinamento”. La presidente della Fidae spiega: “Ci convince molto meno il ritorno al voto in condotta, perché porta con sé una logica punitiva lontana dall’obiettivo più alto sella scuola, cioè quella di formare e accompagnare i futuri cittadini in un processo di crescita a 360 gradi, che sappia tirar fuori i talenti di ogni singolo”.