“Sento di poter dire che la scelta di un prete di Firenze è un segno grande di stima e di fiducia da parte del Vescovo di Roma nei confronti di tutta la nostra diocesi”. Lo ha detto don Gherardo Gambelli, al momento della nomina ad arcivescovo di Firenze.
Il sacerdote ha espresso “la mia profonda gratitudine al Papa per la fiducia riposta in me, chiamandomi a questo importante e delicato incarico”. E ha aggiunto: “Nel dare la mia disponibilità al Papa, accettando la mia nomina, ho percepito una chiamata di Dio a rendermi ancora più disponibile per sdebitarmi del dono immenso del Vangelo ricevuto prima e dopo la mia ordinazione sacerdotale. Le belle testimonianze di fede rese da parte di tante persone incontrate durante il mio servizio pastorale mi hanno fatto comprendere progressivamente che, nella logica del Vangelo, il modo migliore per custodire i doni ricevuti sia quello di condividerli. Gli anni passati in Africa me lo hanno ulteriormente confermato”.
Dopo aver ringraziato il card. Betori, don Gambelli ha riferito che “nonostante le paure e le preoccupazioni, ho avvertito varie volte in questi giorni la presenza di una luce e di una forza interiore che mi hanno sostenuto, invitandomi alla fiducia”. Rivolgendosi alle autorità e alle istituzioni della città, ha espresso “la mia ferma volontà di proseguire nella collaborazione ‘gomito a gomito’ per la costruzione di una società più giusta e solidale, nell’attenzione e nel rispetto della dignità di ogni persona, soprattutto dei più poveri ed esclusi”. Infine, un pensiero ai detenuti, particolarmente a quelli e quelle della casa circondariale di Sollicciano, in cui ha svolto il suo ministero come cappellano durante quest’anno pastorale. “Con l’aiuto del Signore, mi impegnerò come vescovo a essere attento alle vostre necessità, come a quelle di tanti fratelli e sorelle spesso dimenticati e scartati dalla nostra società”.