“Passo avanti sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni comunali. Su 1.100 comuni monitorati destinatari di beni immobili confiscati, dopo la nostra domanda di accesso civico, ben 724 pubblicano l’elenco sul loro sito internet, con una percentuale che arriva al 65%. Un importante balzo in avanti rispetto al 2022, quando la percentuale era pari 36,5% (392 comuni su 1.073). Buona anche la fotografia rispetto agli enti sovracomunali: su 11 province e città metropolitane destinatarie di beni confiscati, solo 3 non pubblicano gli elenchi mentre delle 6 regioni italiane destinatarie di beni confiscati, la Regione Lazio e la Regione Calabria inadempienti sul livello di trasparenza”. Libera presenta la terza edizione di “RimanDati”, il Report nazionale che indaga lo stato della trasparenza degli enti territoriali in materia di beni confiscati, promosso in collaborazione con il Gruppo Abele e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e, quest’anno, anche con un contributo di Istat.
Il report di Libera ha visto due fasi di monitoraggio sui 1.100 comuni: una prima ricognizione, all’esito della quale erano 504 i comuni che pubblicavano l’elenco; successivamente, ai comuni è stata inviata la domanda di accesso civico, con la quale, dopo la prima ricognizione, è stata richiesto di pubblicare o aggiornare gli elenchi; infine, una seconda ricognizione condotta sui siti dei comuni che hanno risposto alla domanda di accesso civico semplice. Il balzo in avanti nella direzione di una maggiore quantità di enti che pubblicano l’elenco è stato notevole: si è passati infatti dai 504 enti rilevati con la prima ricognizione ai 724 rilevati con la seconda, con un incremento della percentuale di circa 20 punti, dal 45,5% al 65,2%.
“La base di partenza del lavoro di monitoraggio – spiega Libera – coincide con il totale dei comuni italiani al cui patrimonio indisponibile sono stati ‘destinati’ i beni immobili confiscati alle mafie per finalità istituzionali o per scopi sociali. Su 1.100 comuni monitorati, sono 724 i comuni italiani destinatari di beni immobili confiscati che pubblicano l’elenco sul loro sito internet, così come previsto dalla legge, pari al 65,2% del totale. Il primato negativo in termini assoluti spetta ai comuni del Sud Italia compreso le isole con ben 248 comuni che non pubblicano elenco, segue il Nord Italia con 87 comuni e il Centro con 51 comuni che non pubblicano dati. A livello di singole Regioni, tra le più “virtuose” – quelle cioè che raggiungono o superano il 70% dei comuni che pubblicano l’elenco – registriamo la Liguria (87,5%), Emilia Romagna (84,4%), Puglia (79,8%) e Piemonte (78,2%). Rimandati con percentuale al di sotto del 50% troviamo Basilicata, Calabria, Lazio e Molise. Nello specifico delle singole regioni, val la pena rilevare come anche le 4 regioni ferme a 0 comuni adempienti nel 2022 (Basilicata, Molise, Trentino e Valle d’Aosta), nel 2023 facciano registrare un balzo in avanti”.