Il 60% dei cittadini europei si dice interessato alle prossime elezioni europei. C’è una generale tendenza al rialzo nel corso degli ultimi anni, considerato che si è registrato un +3% rispetto a giugno 2023 e un +11% rispetto alla primavera del 2019, precedente alle ultime elezioni. L’aumento di interesse si è registrato in tutti i Paesi Ue, eccezion fatta per la Francia dove è rimasto inalterato. È quanto emerge dall’ultimo Eurobarometro prima delle elezioni europee del giugno 2024. Il sondaggio – i cui dati principali sono stati presentati in conferenza stampa al Parlamento Ue da Monika Alpoegger e Dimitra Tsamou – è stato condotto dall’agenzia di ricerca Verian tra il 7 febbraio e il 3 marzo 2024 in tutti i 27 Stati membri dell’Ue, coinvolgendo persone con un’età minima di 15 anni; 26.411 le interviste completate.
Il 53% dei cittadini Ue (+6% rispetto al 2019) hanno dichiarato che è importante partecipare alle elezioni europee nonostante ritengano più importante votare per quelle nazionali. A livello europeo, il 71% degli intervistati dichiara che sarebbe disposto a votare ed è probabile che lo farà (da 7 a 10 su una scala da 1 a 10), 6 mesi fa la percentuale era più bassa di 3 punti. A livello nazionale, la probabilità di votare è aumentata in tutti i Paesi, a volte anche in modo significativo, ad eccezione di Belgio, Estonia e Bulgaria.
Riguardo alle ragioni per le quali recarsi alle urne, l’81% degli intervistati ritiene che il contesto internazionale rende il voto ancora più importante rispetto al passato.
Negli ultimi cinque anni sanità pubblica, lotta alla povertà e all’esclusione sociale, azione contro il cambiamento climatico sono le principali priorità individuate dai cittadini europei per il Parlamento Ue. A questi, dal maggio 2022, si sono aggiunti sicurezza e difesa, migrazione e asilo, agricoltura. Durante la presentazione è stato rilevato come i temi che i cittadini vorrebbero venissero discussi nella campagna elettorale a livello europeo sono lotta povertà ed esclusione sociale, sostegno alla sanità pubblica, economia, nuovi posti di lavoro; per la prima volta, ai primi posti, figurano anche sicurezza e difesa. I giovani mettono in testa alla lista la lotta al cambiamento climatico mentre i cittadini più anziani la sicurezza e la difesa. I giovani – è stato osservato – sono in genere più positivi rispetto ai più anziani ma, probabilmente, non si recheranno alle urne.
Pace e democrazia sono i principali valori da difendere anche nei prossimi cinque anni, come la protezione dei diritti umani.