Ue: incontro di alto livello su pilastro diritti sociali. Draghi, serve “un cambiamento radicale” per l’Ue. Firmata la dichiarazione di La Hulpe

“Siamo figli di una lunga storia di progresso, convergenza e dialogo sociale. E siamo figli di leader visionari che hanno messo la dimensione sociale al centro della nostra Unione”: lo ha detto oggi la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo nella giornata conclusiva dell’incontro di alto livello sul pilastro dei diritti sociali che si è tenuto a La Hulpe, nel contesto del semestre europeo di presidenza belga. “Questa lunga storia continua”, sempre von der Leyen, “e qui a La Hulpe ci impegniamo nuovamente a sostenere i fondamenti del Pilastro: pari opportunità per tutti, condizioni di lavoro eque, protezione sociale e inclusione”. Questa mattina era intervenuto anche Mario Draghi, incaricato, nel settembre 2023 da von der Leyen, di redigere un rapporto “sul futuro della competitività europea”. Draghi ha evidenziato la necessità di “un cambiamento radicale” per l’Ue e ha tratteggiato le linee di una trasformazione dell’intera economia europea, secondo alcuni filoni politici comuni. Alla base, secondo Draghi deve essere posto “un nuovo strumento strategico per il coordinamento delle politiche economiche”. A La Hulpe oggi anche la firma di una dichiarazione che propone di “continuare ad attuare il pilastro europeo dei diritti sociali e rafforzare ulteriormente la dimensione occupazionale e sociale nel contesto delle transizioni digitali e verdi e dei cambiamenti demografici”. E propone nel 2025 una revisione del piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali e ulteriori azioni in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà. “Nei prossimi cinque anni”, ancora von der Leyen, “dobbiamo confermare il primato della nostra Unione, come luogo in cui vivere e fare impresa con una forza lavoro qualificata, con imprese innovative, con un mix energetico sostenibile, con regole e diritti per l’intelligenza artificiale, con opportunità e tutele, per persone giovani e meno giovani”. Questo è ciò che “che rende unica la nostra Unione e rende l’Europa il continente dei nostri sogni”.

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