Circa 220 persone ad Aleppo, in Siria, hanno ricevuto cure mediche cardiovascolari fondamentali grazie al sostegno di “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana con sede a New Rochelle, negli Stati Uniti. Si tratta di pazienti, riferisce l’agenzia salesiana Ans, che sono stati colpiti dal terremoto del febbraio 2023 in Siria e Turchia e avevano bisogno di interventi chirurgici e cure mediche salvavita. Questo progetto ha permesso a 20 persone di accedere agli interventi chirurgici di cui avevano bisogno e ad altri pazienti di poter beneficiare di visite mediche di controllo, esami e farmaci. Prima del terremoto, il sistema sanitario siriano era già sovraccarico a causa del prolungato conflitto nel Paese, che ha causato più di 230.000 morti tra i civili, tra cui 30.000 bambini, nel periodo marzo 2011-2023. Dopo il terremoto, in alcune delle aree colpite, ha rischiato di collassare completamente. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) la Siria ha registrato quasi il 45% di tutti i decessi legati a malattie non trasmissibili, e le malattie cardiovascolari rappresentano da sole il 25% di tutti i decessi. I salesiani sono presenti in Siria dal 1948. Lavorano a Damasco, Aleppo e Kafroun e sono rimasti sempre al fianco della popolazione, anche durante i periodi più bui della guerra. Dallo scoppio, i centri salesiani hanno svolto un ruolo importante nel fornire assistenza mensile e assistenza economica d’emergenza a circa 300 famiglie, di cui circa la metà sfollate. Allo stesso tempo, i tre centri hanno continuato e gradualmente ampliato le attività socio-ricreative, spirituali ed educative, vedendo anzi aumentare di 500 unità – arrivando pertanto fino ad oltre 1.200 – i minori che attualmente li frequentano. Sebbene i Salesiani nel Paese non gestiscano scuole o centri di formazione formali, offrono un programma strutturato di recupero e sostegno scolastico per i giovani in difficoltà attraverso borse di studio, attività di doposcuola, lezioni di ripetizione e attività correlate.