“La funzione deterrente dell’Alleanza Atlantica è stato elemento di garanzia della pace in Europa e, alle donne e agli uomini, civili e militari, di straordinaria professionalità e dedizione, che, in questi 75 anni, sono ‘stati’ la Nato, presidiandone il perimetro di libertà, va rivolto un pensiero di apprezzamento e la riconoscenza della Repubblica, oltre che dei cittadini dei Paesi che compongono l’Alleanza”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento alla conferenza “I 75 anni della Nato: plasmando una nuova Agenda Transatlantica per la sicurezza e la pace in un tempo di trasformazione globale del futuro” tenutasi al Comando delle Unità mobili e specializzate Carabinieri “Palidoro” nella caserma “Salvo d’Acquisto”.
Il Capo dello Stato ha richiamato i principi definiti nella dichiarazione comune frutto dell’incontro, nell’agosto del 1941 al largo dell’isola di Terranova, tra il presidente statunitense Roosevelt e il primo ministro britannico Churchill: “No a ingrandimenti territoriali a spese di altri; no a mutamenti territoriali che non rispettino voti liberamente espressi dai popoli interessati; diritto di tutti i popoli di scegliersi la forma di governo e restaurazione dei diritti sovrani e dell’autonomia di coloro che ne sono stati privati con la forza; accesso in condizioni di parità al commercio e alle materie prime del mondo; cooperazione economica fra tutti gli Stati per assicurare a tutti migliori condizioni di lavoro, progresso economico, sicurezza sociale; distruzione della tirannia nazista e garanzia di pace a tutti i popoli per vivere sicuri nei confini e liberi dalla paura e dal bisogno; libera circolazione nei mari e negli oceani; rinuncia all’impiego della forza”.
Mattarella ha poi ribadito che “la guerra di aggressione lanciata dalla Federazione Russa contro l’Ucraina, la condizione di instabilità nel Mediterraneo allargato, hanno fatto, purtroppo, declinare quella stagione” nella quale ci si era andati convincendo che “l’umanità potesse godere di un ‘dividendo della pace’, in grado di orientare spese e investimenti allo sviluppo e alla giustizia internazionali”. “Oggi – ha sottolineato –, i Paesi alleati nella Nato sono di fronte alla necessità di ribadire con forza la inaccettabilità di politiche del ‘fatto compiuto’. Il valore dell’ordinamento internazionale – ha ammonito – è di impedire l’affermazione di politiche di potenza per cui Governi di uno Stato più forte possano ritenersi autorizzati ad annientare Paesi meno popolati e meno armati”. “L’Italia – ha aggiunto – partecipa a missioni di primo piano dirette a presidiare il fianco nord-orientale, nell’ambito di una rinnovata vitalità e forza di attrazione della Nato, testimoniata anche dalla recente adesione della Finlandia e della Svezia”. Mattarella ha anche richiamato “la necessità di una capacità di lettura dei rischi e delle minacce – anche ibride e non convenzionali poste dalle condizioni internazionali – che non sia filtrata attraverso un unico prisma di interpretazione”. “In un contesto caratterizzato da minacce di intensità straordinaria, anche l’Unione europea è chiamata ad elevare il livello del suo impegno, e a farlo con urgenza”, la convinzione del presidente, che ha concluso: “L’esperienza dell’Alleanza Atlantica ci conferma il valore di una storia che, in 75 anni, non ha mai tradito l’impegno di garanzia a beneficio dei 32 Paesi che ne fanno parte: uniti nella difesa della libertà e della democrazia. Un valore che conferma l’importanza del multilateralismo fatto proprio dalla nostra Repubblica”.