Papa Francesco: al Masci, “si parla tanto, forse troppo, di fabbricare armi per fare la guerra”

(Foto Vatican Media/SIR)

“In un mondo in cui si parla tanto, forse troppo, di fabbricare armi per fare la guerra”, occorre lavorare per “trasformare i doni di Dio non in mezzi di morte, ma in strumenti di bene”. È quanto ha detto oggi Papa Francesco ai membri del Consiglio nazionale del Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci), commentando il progetto-simbolo avviato dal Masci per la costruzione di una falegnameria nautica in Zambia. “La falegnameria – ha detto Francesco – è un simbolo caro a noi cristiani, perché il Figlio di Dio l’ha scelta come luogo in cui prepararsi alla sua missione di salvezza nel suo villaggio, a Nazaret, lavorando umilmente ‘con mani d’uomo’ (Gaudium et spes, 22). In un mondo in cui si parla tanto, forse troppo, di fabbricare armi per fare la guerra – mi diceva un economista che in questo momento l’investimento che dà più reddito è quello della produzione di armi. Investire per distruggere, guadagnare con la distruzione – essa ci rimanda alla vocazione fondamentale dell’uomo di trasformare i doni di Dio non in mezzi di morte, ma in strumenti di bene, nell’impegno comune di costruire una società giusta e pacifica, dove a tutti sia data la possibilità di una vita dignitosa. La dignità della vita: lavorare per la dignità della vita”.

Riguardo infine al progetto del Masci di piantare un bosco ad Argenta, in Romagna, il Papa ha commentato: “Esso ci ricorda la nostra responsabilità per la casa comune, che il Creatore ha affidato alle nostre mani. Il rispetto, l’amore e il contatto diretto con la natura sono caratteristiche peculiari dello scoutismo, fin dalle sue origini. E sono valori di cui abbiamo tanto bisogno oggi, mentre ci scopriamo sempre più impotenti di fronte alle conseguenze di uno sfruttamento irresponsabile e miope del pianeta, prigionieri di stili di vita e comportamenti tanto egoisticamente sordi ad ogni appello di buon senso, quanto tragicamente autodistruttivi; insensibili al grido di una terra ferita, come pure alla voce di tanti fratelli e sorelle ingiustamente emarginati ed esclusi da un’equa distribuzione dei beni. A fronte di questo, lo stile sobrio, rispettoso e frugale degli scout è di grande esempio per tutti!”.

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