Messico: i vescovi ricevono le candidate alla presidenza della Repubblica Sheinbaum e Gálvez Ruiz

(Foto Cem)

La Conferenza episcopale messicana, nel corso dell’assemblea plenaria, che si sta svolgendo in questi giorni, ha invitato i candidati alla presidenza della Repubblica alle elezioni del prossimo giugno a dialogare in modo costruttivo e a condividere le proprie proposte sulle diverse realtà del Paese.
In questo contesto, è stata inizialmente ricevuta la candidata di Morena, Pt e Pvem (attuali partiti di governo), Claudia Sheinbaum Pardo. Dopo la presentazione del presidente dell’episcopato messicano, mons. Rogelio Cabrera López, arcivescovo di Monterrey, la candidata progressista ha espresso, come riporta un comunicato della Cem, pervenuto al Sir, il desiderio di mantenere buone relazioni con le Chiese e, in particolare, con la Chiesa cattolica con cui ha molte coincidenze, soprattutto con il pensiero di Papa Francesco. Ha inoltre sottolineato che il Messico sta vivendo un momento di grandi opportunità per il suo sviluppo economico e si è impegnato a risolvere la violenza affrontandone le cause.
I vescovi messicani hanno espresso “la loro preoccupazione per l’insicurezza e la violenza che permea il Paese e che colpisce la sicurezza e la pace della popolazione in diversi modi, visto il fallimento delle strategie attuali. Hanno evidenziato, ancora una volta, l’Agenda nazionale per la Pace promossa da diversi organismi ecclesiali, in cui la Chiesa è stata invitata a esprimere il suo impegno, è molto importante accettare la realtà del Paese per trovare davvero delle soluzioni”.
Sono stati toccati temi molto delicati come l’educazione integrale e veramente umanista, la migrazione forzata, la povertà, il rispetto delle istituzioni democratiche, il rispetto dei diritti umani, in particolare della libertà religiosa e della libertà di espressione, senza le quali non è possibile l’armonia sociale.
Successivamente, Xóchitl Gálvez Ruiz, candidata dell’Alianza Fuerza y Corazón por México (di matrice moderata), ha espresso, a partire dalla sua esperienza personale e familiare, il suo impegno a favore dei più poveri e la sua affinità con i valori della vita cristiana incentrati sull’amore per il prossimo e sul servizio agli altri, che ha appreso nella sua comunità indigena e che ha confermato nell’incontro con Papa Francesco. Ciò che lo spinge a fare politica non è la ricerca del potere, ha detto, ma servire i più bisognosi e promuovere lo sviluppo di tutti. Nel dialogo con i vescovi ha sollevato, tra le altre questioni, la preoccupazione per l’atmosfera di divisione e polarizzazione in cui si trova la società messicana. Ha parlato della priorità data nei suoi programmi al sostegno alla famiglia, tenendo in particolare considerazione le donne e l’educazione dei bambini nelle nostre comunità. La chiave “per migliorare il tessuto sociale, che è stato così gravemente colpito dal contesto di criminalità, insicurezza e disuguaglianza sociale, risiede in un’educazione ben mirata e completa”.

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