Il virus Dengue, è uno dei membri del genere Orthoflavivirus, appartenente alla famiglia Flaviviridae, si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare infette del genere Aedes, principalmente l’Aedes aegypti e l’Aedes albopictus (zanzara tigre. Sono noti 4 sierotipi distinti di virus Dengue ed è possibile infettarsi più volte con sierotipi diversi. La successiva reinfezione con un sierotipo diverso espone al rischio di sviluppare una malattia grave ad esito potenzialmente fatale. E’ quanto si legge nel primo piano dedicato alla Dengue e alle altre arbovirosi dall’Istituto superiore di sanità (Iss), da oggi online. Nel 2023 sono stati riportati più di 6 milioni casi e più di 6mila morti . A livello globale, le Americhe risultano essere le più colpite: anche nel 2024, in particolare in Brasile e Argentina, sono documentate decine di migliaia di infezioni, e questo ha portato le autorità italiane ad alzare il livello di vigilanza in porti e aeroporti.
In Italia, come nel resto d’Europa, la Dengue è presente principalmente come malattia di importazione associata a viaggi (nel 2023 in Italia sono stati notificati 280 casi confermati di infezione associati a viaggi internazionali a fronte degli 82 autoctoni). È importante rafforzare la consapevolezza generale del rischio che rappresenta questo patogeno, in particolare quando ci si reca in luoghi in cui la probabilità di contrarre questa malattia è più elevato.
Il periodo di incubazione va dai 3 ai 14 giorni mentre il periodo medio di incubazione è di 4-7 giorni. L’ infezione può essere asintomatica in più del 50% dei casi o caratterizzata da una malattia febbrile moderata, la febbre da dengue (DF), fino ad arrivare, in circa il 5% dei casi sintomatici, alle forme più gravi. Il tasso di mortalità può infatti variare da meno dell’1% fino a circa il 10-15 % nelle forme gravi. Ad oggi non è disponibile una terapia antivirale specifica autorizzata; a livello preventivo esistono tetravalenti formulati con virus vivi attenuati, i cui nomi commerciali sono Dengvaxia e Qdenga; solo quest’ultimo è commercializzato in Italia e viene utilizzato nell’ambito della medicina dei viaggi.
In Italia, la sorveglianza per virus dengue è attiva tutto l’anno ma dalla primavera all’autunno, quando è più facile la trasmissione, viene intensificata. Le misure di contrasto sono definite da un Piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi, pubblicato dal ministero della Salute.
Per il momento il principale strumento preventivo contro la diffusione delle Arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori: per quanto riguarda le zanzare è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto, usando zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati; svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili e le piscinette per i bambini quando non sono usate.