Corte diritti umani: quasi 4mila cause pendenti. “Progressi nell’attuazione delle sentenze”

Sono stati compiuti “progressi significativi nell’attuazione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo nel 2023” secondo l’ultimo rapporto annuale del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa sull’attuazione delle sentenze della Cedu pubblicato oggi. Grazie alle misure adottate dagli Stati membri, sono stati chiusi 982 casi, di cui 180 “importanti”, cioè che richiedono misure specifiche, e spesso di ampia portata, per garantire che le stesse violazioni dei diritti umani non si ripetano. Al 31 dicembre 2023 c’erano 3.819 cause contro gli Stati membri pendenti, cifra rimasta relativamente stabile nel corso dell’anno, nonostante un numero elevato di nuove cause trasmesse dalla Corte al Comitato. Elemento negativo sono i casi pendenti contro la Federazione Russa: nessun progresso in nessuno dei 2.566 casi pendenti. Dal rapporto emerge il “maggiore impegno nel processo di attuazione” delle sentenze da parte degli Stati membri e della società civile, con un numero record di piani d’azione presentato dagli Stati membri, e un numero crescente di contributi da parte di organizzazioni della società civile e organizzazioni umanitarie nazionali. Nel rapporto sono contenute anche informazioni sul lavoro svolto per sostenere gli Stati membri nei loro percorsi di attuazione.

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