Come anticipato ieri dal Sir, la Commissione europea ha deciso oggi di registrare l’iniziativa dei cittadini europei dal titolo “My Voice, My Choice: For Safe And Accessible Abortion” (“La mia voce, la mia scelta: per un aborto sicuro e accessibile”). Gli organizzatori dell’iniziativa invitano la Commissione a presentare agli Stati membri “una proposta di sostegno finanziario che permetta a chiunque in Europa non abbia accesso all’aborto sicuro e legale la possibilità di interrompere la gravidanza in condizioni di sicurezza”. L’obiettivo dell’iniziativa, chiarisce un comunicato della Commissione, non è il riconoscimento del diritto d’aborto a livello di Ue e la decisione di registrarla dev’essere inquadrata nei limiti dell’articolo 168, paragrafo 7, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e “circoscritta alla competenza meramente di sostegno che spetta all’Unione riguardo all’azione degli Stati membri nel settore della politica sanitaria e dell’organizzazione ed erogazione dei servizi sanitari, compresi i servizi inerenti alla salute sessuale e riproduttiva”. La decisione di registrare l’iniziativa è dunque “di natura giuridica e non pregiudica le conclusioni giuridiche e politiche definitive della Commissione né le eventuali azioni che potrebbe intraprendere nel caso in cui l’iniziativa ottenga il sostegno necessario”.
“Poiché l’iniziativa soddisfa le condizioni formali stabilite nella normativa applicabile, la Commissione la ritiene giuridicamente ammissibile”. In questa fase la Commissione – si precisa a Bruxelles – non ha ancora analizzato le proposte nel merito.
A partire da oggi, data di registrazione dell’iniziativa, gli organizzatori hanno sei mesi di tempo per avviare la raccolta delle firme. Se l’iniziativa otterrà entro un anno un milione di dichiarazioni di sostegno provenienti da almeno sette diversi Stati membri, la Commissione sarà tenuta a reagire, decidendo se intervenire o no in risposta alla richiesta e motivando la decisione.
Prevista dal Trattato di Lisbona come strumento per dare modo ai cittadini di influire sul programma di lavoro della Commissione, l’iniziativa dei cittadini europei è stata varata nell’aprile 2012. Una volta registrata ufficialmente, consente a un milione di cittadini provenienti da almeno sette Stati membri di chiedere alla Commissione europea di proporre atti giuridici nei settori di sua competenza. Per essere ammissibile, l’azione proposta non deve esulare manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto giuridico, non deve essere manifestamente ingiuriosa, futile o vessatoria né manifestamente contraria ai valori dell’Unione.
Da quando è stata istituita l’iniziativa dei cittadini europei, la Commissione ha registrato 111 iniziative.