“È una brutta pagina quella scritta oggi, all’Eurocamera, dove si è votato perché il diritto all’aborto venga aggiunto alla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Si tratta di un’azione strumentale ed elettorale perché il tema dell’aborto non è una competenza che spetta al Parlamento europeo, essendo vincolante il principio di sussidiarietà, che tutela gli Stati membri nella loro autonomia legislativa sulle materie riservate”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, in merito al via libera della plenaria del Parlamento Europeo sull’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’Ue.
Il presidente del Forum sottolinea come non esista alcun “diritto all’aborto”, così come “è possibile riscontrare dai pronunciamenti della Corte europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) che, in più occasioni, ha riconosciuto come fondativo il diritto alla vita, sancendo e garantendo vera uguaglianza tra tutti i cittadini, autentico cardine della modernità. Ecco perché crediamo di assistere a una mozione dai fini semplicemente ideologici e priva di fondamento giuridico”. “È evidente come tutto ciò non serva a nessuna donna o bambino nei paesi dell’Unione europea – aggiunge -. La verità è che ancora troppe donne sono lasciate sole di fronte a scelte molto complesse e dolorose, senza adeguati supporti economici, organizzativi e relazionali capaci di offrire loro alternative. L’associazionismo familiare italiano ed europeo garantisce la sua disponibilità ad offrire un grande contributo in questa direzione ma gli Stati devono fare la loro parte a tutela della dignità delle persone. Molto preoccupante appare il risvolto culturale. Far transitare l’aborto nell’alveo dei diritti fondamentali dell’Ue trasforma un fatto critico e doloroso che oggi coinvolge due vite, quella della madre e quella del nascituro, in un diritto intangibile della madre dove il figlio non conta più nulla e in nessun modo”.