Più di 10 milioni di bambini in Sudan si sono trovati in una zona di guerra attiva e a meno di cinque chilometri di distanza da spari, bombardamenti e altre violenze mortali, dall’inizio del conflitto un anno fa, il 15 aprile 2023. Un numero più alto di quello dei minori che vivono attualmente in Italia. È l’allarme lanciato da Save the Children.
L’analisi, svolta in collaborazione con l’Armed Conflict Location and Event Data Project (Acled), ha rilevato che un bambino su due in Sudan si trova attualmente o si è trovato nell’ultimo anno a meno di cinque chilometri dalle linee del fronte del conflitto, esposto a spari, bombardamenti, attacchi aerei e altre violenze. Si tratta di un aumento del 60% rispetto ai già 6,6 milioni di bambini esposti alla violenza nel primo mese di combattimenti, e dimostra come il conflitto si sia esteso a larga scala in tutto il Paese.
Save the Children chiede ai leader che si riuniranno a Parigi la prossima settimana per discutere della crisi in Sudan di fare tutto il possibile per migliorare l’accesso umanitario, proteggere i bambini e scongiurare la carestia, mentre i feroci combattimenti continuano a sconvolgere la vita di milioni di loro. È urgente inoltre che i leader garantiscano un incremento degli aiuti umanitari, visto che manca ancora all’appello il 95% dei fondi internazionali stabiliti per affrontare l’emergenza.
Secondo questa nuova analisi congiunta, dallo scoppio dei combattimenti a Khartoum, il 15 aprile 2023, oltre 10 milioni di bambini sono stati esposti a combattimenti, bombardamenti, attacchi con dispositivi esplosivi improvvisati (Ied), attacchi con mortai e missili e attacchi diretti ai civili. Bambine e bambini hanno assistito o subito ferite devastanti, morte, sfollamento, danni psicologici e la distruzione delle loro case e comunità – riferisce l’ong -. La maggior parte delle violenze si sono verificate nelle località più popolose del Sudan, tra cui città e cittadine con oltre 100.000 abitanti, esponendo molti bambini a violenze traumatizzanti e ripetute. Sono circa 5 milioni i bambini che si sono trovati spesso in prossimità di tali violenze nell’ultimo anno.
Oggi alle 15 è possibile seguire via zoom una conferenza stampa (meeting ID: 423 751 1491 e passcode: 8s2V43) organizzata in occasione del primo anniversario del conflitto. Interverranno Inger Ashing, direttrice generale di Save the Children International, che ha visitato recentemente il Sud Sudan, Arif Noor, direttore di Save the Children Sudan, e Pornpun Jib Rabiltossaporn (Jib), direttrice di Save the Children in Sud Sudan.