Clima surriscaldato al Parlamento europeo. Riunito in plenaria oggi e domani a Bruxelles, prevede nel pomeriggio di oggi il voto finale sul nuovo Patto per la migrazione e l’asilo; domani discussione e voto sull’inserimento del “diritto all’aborto” nella Carta dei diritti fondamentali. Intervenendo in aula sul Patto per le migrazioni la commissaria per gli Affari europei, Ylva Johansson (nella foto), ha oggi fra l’altro affermato: “Votare per il Patto migliorerà le cose, dimostrerà che l’Europa sa trovare un compromesso e sa affrontare i problemi complessi. Se il voto sul Patto fallisse, falliremmo tutti”. Il Patto è in itinere da diversi anni e il voto odierno potrebbe approvarlo o porvi una pietra sopra. Secondo la commissaria con il Patto “possiamo gestire una delle principali sfide dell’Ue, rispettando i valori” comunitari.
Il dibattito che ne è seguito ha mostrato un Parlamento diviso, così come si sono riscontrate divisioni all’interno di alcuni gruppi politici. Dal deputato popolare svedese Tomas Tobé è giunto un appello all’aula perché approvi il Patto “perché così possiamo porre fine all’orribile numero di morti nel Mediterraneo e non lasciare i migranti nelle mani dei trafficanti”.
Il gruppo dei Socialisti e democratici si è espresso con una nota a favore del Patto, che “rappresenta un reale passo avanti. Oggi abbiamo l’occasione per dimostrare che soluzioni comuni su migrazione e asilo sono possibili”. Ma alcuni deputati9 del gruppo non condividono questa posizione: tra loro Pietro Bartolo, già medico di Lampedusa.
Contrari al Patto – pur con motivazioni diametralmente differenti – i deputati della sinistra, i verdi, le destre sovraniste. Dalla sinistra si afferma che il Patto affossa il diritto di asilo. “Invece di annunciare una nuova era di compassione e solidarietà” esso “perpetua un sistema di esclusione e oppressione, condannando innumerevoli individui a vite di incertezza e paura”.