Sconfiggere i “nemici interni” e i “nemici esterni”. È ciò che la virtù della fortezza permette di fare. Lo ha spiegato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata a questo tema. “Ci sono nemici interni che dobbiamo sconfiggere, che vanno sotto il nome di ansia, di angoscia, di paura, di colpa”, ha detto Francesco: “Tutte forze che si agitano nel nostro intimo e che in qualche situazione ci paralizzano”. “Quanti lottatori soccombono prima ancora di iniziare la sfida, perché non si rendono conto di queste virtù interne!”, ha esclamato: “La fortezza è una vittoria anzitutto contro noi stessi. La maggior parte delle paure che nascono in noi sono irrealistiche, e non si avverano per nulla. Meglio allora invocare lo Spirito Santo e affrontare tutto con paziente fortezza: un problema alla volta, come siamo capaci, ma non da soli! Il Signore è con noi, se confidiamo in lui e cerchiamo sinceramente il bene. Allora in ogni situazione possiamo contare sulla Provvidenza di Dio che ci fa da scudo e corazza”. Oltre alle prove interne, ci sono “nemici esterni, che sono le prove della vita, le persecuzioni, le difficoltà che non ci aspettavamo e che ci sorprendono”, ha proseguito il Papa, secondo il quale “noi possiamo tentare di prevedere quello che ci capiterà, ma in larga parte la realtà è fatta di avvenimenti imponderabili, e in questo mare qualche volta la nostra barca viene sballottata dalle onde. La fortezza allora ci fa essere marinai resistenti, che non si spaventano e non si scoraggiano”.