Sbarcati oggi, nel porto di Ravenna, i 202 naufraghi soccorsi il 5 aprile da Emergency Life Support. Le persone – tra cui 15 donne e 18 minori di cui 8 non accompagnati – provengono da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Ghana, Pakistan, Palestina e Siria. Il soccorso era avvenuto nella mattina di venerdì 5 aprile in acque internazionali in zona Sar libica. I 202 naufraghi si trovavano su due diverse imbarcazioni precarie tra loro molto vicine. Lunghe circa 12 e 10 metri, erano partite da Sabratha e da Zawiya in Libia. Le imbarcazioni, entrambe sovraffollate, erano state individuate tramite radar. Per arrivare al porto di Ravenna ci sono voluti quattro giorni di navigazione. “Il viaggio in barca è stato davvero spaventoso, non sapevamo che cosa aspettarci”, ha raccontato un ragazzo siriano naufrago. “Eravamo in troppi e ci siamo dovuti accovacciare uno sulle gambe dell’altro – ha aggiunto –. Dopo mezz’ora avevo già malissimo alle gambe e alle braccia. Non potevo muovermi e dal fondo della barca ha iniziato ad entrare acqua. Abbiamo tagliato alcune bottiglie a metà per usarle come recipienti per portare fuori l’acqua: siamo andati avanti per ore per far sì che non affondassimo. Eravamo esausti. Io sono partito dalla Siria nel 2016 perché non c’era possibilità di avere una vita nel mio Paese. Le famiglie in Siria riescono a sopravvivere perché ci sono i loro familiari all’estero che mandano i soldi per mangiare”.