Armi chimiche, usate anche contro la popolazione civile e sprigionate attraverso sofisticati droni. È l’ultima frontiera deli gruppi criminali messicani, secondo la denuncia presentata dall’Osservatorio per la Sicurezza umana di Apatzingán (Stato messicano centro-occidentale del Michoacán), che settimanalmente compila un report sulla violenza nel proprio territorio, uno dei più violenti del Messico.
Secondo, la denuncia, l’autore degli attacchi è il potentissimo Cartello di Jalisco – Nuova generazione (Cjng), che ha aggiunto tali armi a un arsenale fatto di armi che solitamente sono in dotazione soltanto dell’Esercito. L’Osservatorio ha denunciato nel suo ultimo rapporto, ripreso ieri da molti media messicani, che i criminali hanno fatto irruzione nel comune di Coahuayana, situato nella regione sud-occidentale del Michoacán, provenienti dal vicino Colima.
I fatti risalgono allo scorso 3 aprile, quando “più di 100 uomini armati pesantemente”, appartenenti al Cjing, sono entrati a Coahuayana e hanno preso il controllo delle città di Zapotán, Palos Marías e El Órgano, dove avrebbero lanciato bombe chimiche. “È stato richiesto il sostegno per porre fine a questa minaccia terroristica che nei suoi attacchi utilizza armi ad alta potenza e droni per lanciare bombe esplosive di C4 e sostanze chimiche asfissianti”, ha denunciato l’Osservatorio, aggiungendo che “diverse persone sono state ferite da armi da fuoco e avvelenate da esplosivi chimici”, con il successivo sfollamento degli abitanti di Zapotán, Palos Marías e El Órgano verso altre regioni dello Stato. Di fronte a questa situazione e a causa dell’“inazione” delle autorità, gli abitanti dei Comuni di Coahuayana e Aquila hanno deciso di bloccare da soli l’autostrada federale numero 200, tra i confini di Michoacán e Colima, con l’obiettivo di “fare pressione sui governi federale e statale affinché agiscano immediatamente per fermare l’ondata di violenza che è stata denunciata”.