“Desidero ardentemente, care sorelle e cari fratelli di fede islamica, pregare intensamente con voi affinché tutte e tutti ci accorgiamo della grandezza della Misericordia di Dio e anche della fragilità con la quale essa è affidata a noi, perché la promuoviamo instancabilmente; desidero offrire con voi la mia e nostra preghiera, perché prevalgano sempre le ragioni del dialogo, della vera giustizia, di una pace che sappia generare coesione, collaborazione, accoglienza, riconciliazione”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Trento, mons. Lauro Tisi, nel messaggio rivolto alle comunità islamiche presenti sul territorio in occasione della fine del mese di Ramadan.
“Già lo scorso anno – ricorda il presule –, nel mio analogo messaggio, riconoscevo insieme a voi come la nostra umanità abbia un ‘grande bisogno di gente di fede: uomini e donne che sappiano guardare alla storia con un occhio di vera giustizia, che si impegnino a costruire una pace giusta, che spendano tutte le energie possibili perché il mondo sia custodito e ogni creatura sia rispettata e valorizzata’”. “Ad un anno di distanza – commenta mons. Tisi – mi pare che questo bisogno di pace vera sia ancora più urgente, e per contro mi sembra che la sicurezza dell’umanità sia ancora più minacciata”. “La grande Tradizione islamica, così come la Tradizione cristiana e anche la Tradizione ebraica, riconoscono all’Altissimo una attitudine di Misericordia, dalla quale tutte le creature sono abbracciate; che le creature umane però abbiano un ruolo di primaria importanza non soltanto nel riconoscere la Misericordia infinita di Dio ma anche nel testimoniarla in prima persona, mi sembra fuori discussione”, ha proseguito l’arcivescovo che richiamando le parole con cui il Dicastero vaticano per il Dialogo interreligioso ha intitolato il suo messaggio per il mese di Ramadan – “Cristiani e musulmani: estinguere il fuoco della guerra e accendere la candela della pace” –, ha voluto “rilanciarle anche alle nostre Comunità islamiche e cristiane trentine, alla società politica e civile, a tutte le cittadine e a tutti i cittadini credenti e non credenti, perché tutte e tutti, secondo le nostre forze, scegliamo con convinzione di accendere sempre e solo candele di pace”.