A fronte dell’intervento di “Non una di meno” con un flashmob sul cosiddetto “diritto di aborto”, durante un Consiglio comunale a Modena, la Federazione per la vita dell’Emilia Romagna e il Cav di Modena ritengono necessario sottolineare “come in Italia l’aborto non sia un diritto”, essendo vincolato a una legge, la 194/78, che recita nel titolo: “Tutela della maternità”. “Che in questi anni sia stata ignorata e contrastata la parte preventiva della legge, quella che avrebbe dovuto consentire alle donne in difficoltà con una gravidanza problematica, di ricevere sostegno e aiuto per rimuovere le cause che porterebbero alla richiesta di interromperla, non è certamente un vanto, bensì una sconfitta di tutta la società – sottolineano la Federazione per la vita dell’Emilia Romagna e il Cav di Modena –. E le testimonianze di chi ha partecipato alle giornate parlano di donne incontrate, di madri che hanno ammesso con le lacrime agli occhi di aver abortito, di vite faticosamente portate avanti in un perdono che si fatica a concedersi: ci hanno detto che nn se lo perdoneranno mai…”.
“Come realtà che da decenni si affiancano alle maternità difficili, siamo ancora una volta pronti a sederci a un tavolo con la futura amministrazione per trovare modi e tempi affinché l’aiuto concreto e solidale alle donne, come accaduto già in passato in questa città, possa essere realizzato. Va ricordato infatti come a Modena, diversi anni fa, sia stato siglato un protocollo di collaborazione tra realtà diverse, ma desiderose di aiutare veramente una donna che intendesse portare avanti la gravidanza nonostante le difficoltà”, concludono la Federazione per la vita dell’Emilia Romagna e il Cav di Modena.