Sono 114 milioni le persone costrette alla fuga nel mondo a causa di conflitti, violenze, persecuzioni. Di questi, il 51% sono donne e ragazze. Unhcr stima che ben 1 ragazza su 5 subisca violenza sessuale nel suo percorso di fuga in cerca di un futuro dignitoso. “Le donne costrette alla fuga spesso subiscono violenza sessuale e si trovano di fronte a barriere insormontabili, quali la disuguaglianza di genere e altre forme di discriminazione che non fanno altro che aggravare la già difficile condizione in cui vivono”, dichiara Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “È necessario fare molto più per garantire protezione alle donne rifugiate e apolidi e l’accesso ai servizi di base. Occorre inoltre rafforzare i percorsi di inclusione sociale, compresa la garanzia di un accesso alla prevenzione e risposta alle violenze di genere, nonché alla salute sessuale e riproduttiva”. Anche la maggior parte delle donne e ragazze che arrivano in Italia via mare ha subito o subisce violenza sessuale. Nel 2023 sono oltre 157 mila i rifugiati e i migranti arrivati via mare in Italia. Fra questi, il 10% sono donne, la cui maggioranza subisce violenza sessuale, con un allarmante incremento di situazioni di gravidanza frutto di abusi durante la fuga. Le donne che cercano supporto nei Centri Anti-Violenza vengono principalmente dalla Costa d’Avorio, Nigeria, Tunisia e Guinea Conakry. I casi di violenze riportati sono principalmente i matrimoni forzati, la violenza sessuale, le mutilazioni genitali, l’aborto forzato e i crimini d’onore. L’Unhcr raccomanda fortemente ai Governi che vengano implementate le misure necessarie per garantire che le questioni di genere restino centrali nelle loro politiche. “Sostenere le donne rifugiate e il loro accesso ai servizi di protezione resta un imperativo imprescindibile anche per rafforzare le comunità ospitanti e promuoverne lo sviluppo”, dichiara l’Agenzia Onu per i Rifugiati.