Che alle donne “per esprimersi e realizzarsi abbiano dovuto affrontare un supplemento di fatica, un di più di impegno, quasi un onere occulto e inspiegabile sulla loro attività”, “come se a loro fossero richiesti obblighi ulteriori e dovessero continuamente superare esami e giudizi più rigorosi” e “dovessero sempre dimostrare il valore e la capacità espressiva alla base della loro arte” è “un fenomeno purtroppo ben noto, ampiamente studiato, che affonda le radici in pregiudizi e stereotipi riguardo alle donne; pregiudizi che tuttora riaffiorano anche nelle società che si ritengono più avanzate”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’evento con il quale al Quirinale è stata celebrata la Giornata internazionale della donna.
“È facile constatare – ha osservato il Capo dello Stato – che la donna, nella pittura, nella musica, nella letteratura, è stata, a lungo, feconda e continua fonte di ispirazione, celebrata, dipinta, raccontata: ma, a ben vedere, lo è stata prevalentemente come oggetto, come motivo di ispirazione della creazione artistica. Ben di rado come soggetto operante. Ispiratrice di capolavori, ma raramente artefice e realizzatrice”. “Vi è una ragione – ha spiegato – per la quale, nella rappresentazione della realtà, sono prevalse protagoniste femminili per esprimere l’inquietudine di un’epoca, pur non essendo altrettanto protagoniste nella vita reale della società, o forse appunto per questo, per interpretarne le aspirazioni”.