“‘E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme’. Come avremmo voluto che le parole del salmo 122 fossero la descrizione di ciò che accade ai nostri giorni! E invece tanti pellegrini restano lontani dalla città dei loro sogni, mentre gli abitanti della Terra Santa continuano a soffrire e a morire. In tutto il mondo risuona il rombo delle armi portatrici di morte. E non si vede tregua, anche se Dio ci ha assicurato che ‘Ogni calzatura di soldato nella mischia e ogni mantello macchiato di sangue sarà bruciato, sarà esca del fuoco’. Questa è la profezia di Isaia (9,4). Abbiamo visto e vediamo uomini in armi spargere sangue e uccidere la vita stessa. Eppure nel versetto successivo Isaia annunciava che ‘un bimbo ci è stato donato […] il Principe della pace’. Per noi Cristiani quel bimbo è Gesù, il Cristo, il Dio fatto uomo, il Dio con noi”. Lo ha scritto il card. Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, nell’Appello per la Colletta dei cristiani in Terra Santa. Dopo aver ricordato che “Papa Francesco non ha mai cessato di manifestare la propria vicinanza a tutti coloro che sono stati coinvolti nel conflitto in Terra Santa e di gridare, agli uomini e alle donne di buona volontà, la propria esortazione a operare per la pace e a rispettare la sacralità di ogni persona umana”, il porporato ricorda come “il pellegrinaggio a Gerusalemme ha una storia antica quanto il cristianesimo, e non solo per i cattolici”. “Papa Francesco – prosegue – ha spesso sottolineato l’importanza di questo gesto ecclesiale”. “Non si tratta di una pia tradizione per pochi”, ammonisce il card. Gugerotti, ricordando che “ovunque nella Chiesa cattolica si fa obbligo ai fedeli di offrire il loro aiuto nella cosiddetta Colletta Pontificia per la Terra Santa che si raccoglie il Venerdì Santo o, per alcune aree, in un altro giorno dell’anno”. “Lo faremo anche quest’anno, sperando in una vostra particolare generosità”, continua il prefetto, domandando: “E sapete perché? Perché, oltre alla custodia dei Luoghi Santi che hanno visto Gesù, ci sono, ancora viventi e operanti pur fra mille tragedie e difficoltà spesso causate dall’egoismo dei grandi della terra, i cristiani della Terra Santa”.