In Terra Santa “molti nella storia sono morti martiri per non veder recise le radici della loro antichissima cristianità. Le loro Chiese sono parte integrante della storia e della cultura d’Oriente. Ma oggi molti di loro non ce la fanno più e abbandonano i luoghi dove i loro padri e le loro madri hanno pregato e testimoniato il Vangelo. Lasciano tutto e fuggono perché non vedono speranza. E lupi rapaci si dividono le loro spoglie”. Lo ha scritto il card. Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, nell’Appello per la Colletta dei cristiani in Terra Santa. “I cristiani di Iraq, Siria, Libano e di tante altre terre – sottolinea il porporato – si rivolgono a noi e ci chiedono: ‘Aiutateci a diffondere ancora in Oriente il buon profumo di Cristo’ (2 Cor 2,15). Io mi rivolgo a voi perché il loro grido non resti inascoltato e il Santo Padre possa sostenere le Chiese locali a trovare nuove vie, occasioni di abitazione, di lavoro, di formazione scolastica e professionale, perché rimangano e non si perdano nel mondo sconosciuto di un Occidente, così diverso dal loro sentire e dal loro modo di testimoniare la fede. Se partiranno, se a Gerusalemme e in Palestina lasceranno i loro piccoli commerci destinati ai pellegrini che non vi si recano più, l’Oriente perderà parte della sua anima, forse per sempre”. “Fate che sentano il cuore solidale della Chiesa!”, l’esortazione del prefetto. “Alle Chiese locali, ai Francescani, ai tanti volontari della carità, veri figli della pace, testimoni del Principe della pace, esprimo il grazie di Papa Francesco, come pure a tutti voi, per la vostra preghiera e il vostro contributo per la Terra Santa e per tutti coloro che vi abitano”, aggiunge il card. Gugerotti, ringraziando anche “ciascuno dei vescovi che terranno a cuore questa santa iniziativa”. Grazie a nome di chi piange e di chi muore per la follia della guerra. Grazie soprattutto a nome di chi ha perso i suoi bambini o li vede orribilmente mutilati. Aiutateci ad aiutarli!”, conclude il prefetto.