Ieri pomeriggio si è conclusa in Carinzia, presso l’abbazia di St. Georgen am Längensee, la plenaria primaverile della Conferenza episcopale austriaca (Öbk). Stamane, durante la conferenza stampa tradizionale nei locali dell’arcivescovado di Vienna, sono stati riassunti i lavori svolti. Focus su guerra in Terra Santa, aiuti all’Ucraina, elezioni europee e sinodo mondiale. Per i vescovi austriaci “la Terra Santa ha finalmente bisogno di pace: la sofferenza della gente in Terra Santa grida al cielo”. Si richiede l’immediato rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, un cessate il fuoco e “aiuti umanitari finalmente sufficienti” per la popolazione di Gaza. I presuli si uniscono all’appello già lanciato più volte da Papa Francesco e dal patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. I vescovi ricordano il “brutale attacco da parte dell’organizzazione terroristica islamica Hamas il 7 ottobre 2023” e la risposta militare di Israele ad esso: “migliaia di civili sono già morti, feriti o minacciati dalla mancanza di mezzi di sussistenza”. I vescovi chiedono con urgenza ad Hamas di “smettere di tenere in ostaggio la popolazione palestinese di Gaza”. La Öbk riafferma il legittimo diritto di Israele all’esistenza e all’autodifesa, alla pace e alla sicurezza, e ricorda che la fine delle violenze non sia solo nell’interesse della popolazione di Gaza e dei territori palestinesi, ma anche nell’interesse di Israele e dei suoi residenti. Sulla situazione del conflitto in Ucraina, poiché la fine della guerra di aggressione russa “purtroppo non è in vista, aiuto e solidarietà sono vitali”.