Nel mese in cui la Chiesa italiana celebra la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, in calendario il 24 marzo, il numero del mensile per ragazzi “Il Ponte d’Oro”, edito dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it), sceglie come slogan di copertina “Cuori appassionati”. Sono quelli dei primi discepoli di Gesù e dei suoi apostoli. Ma “cuori appassionati di Gesù” sono anche quelli dei missionari che lasciano la propria casa, rinunciano a comodità, amicizie, certezze, per andare ad abitare tra i poveri del Sud del mondo, negli angoli più dimenticati. Sono anche quelli dei catechisti che si impegnano a raccontare la bellezza del Vangelo e dei suoi insegnamenti a chi non li conosce. E, ovviamente, pure quelli dei “martiri”, parola che deriva dal greco e significa “testimone”, cioè coloro che non si tirano indietro dal testimoniare la propria fede a costo di qualunque cosa, persino della morte. Proprio a questi “cuori appassionati” è dedicato il dossier della rivista scritta a misura di ragazzi, pagine che offrono anche due attività da realizzare in gruppo o in famiglia per conoscere meglio chi ha donato la vita per Gesù.
L’editoriale è dedicato alla Pasqua, descritta come la festa che sprona a diventare discepoli-missionari: “Il discepolo – si legge – è colui che segue Gesù e cerca di vivere secondo il Vangelo dell’amore. Il missionario è chi condivide la gioia dell’amicizia con il Signore annunciando a tutti coloro che incontra che Gesù è risorto e vivo, proprio nella Pasqua. Anche ogni ragazza e ragazzo può essere discepolo-missionario. Volendo bene alle persone che ha accanto e portando a tutti la gioia di chi si sente amato dal Signore”.
Giramondo, la rubrica che riporta notizie da ogni latitudine e longitudine del globo terrestre, soprattutto da quelle più dimenticate, conduce in Africa per scoprire la gioia di chi scava un pozzo e finalmente vede affiorare l’acqua, ma anche in Indonesia dove la missione viaggia in canoa.
Nella rubrica “Intervista impossibile” la parola va alla Domenica delle Palme: nelle sue risposte, spiega di non essere la festa dell’olivo, ma quella di Gesù che fa il suo ingresso a Gerusalemme, per poi vivere la vicenda della passione che prepara alla risurrezione.