“Il lavoro domestico svolge un ruolo fondamentale nel tessuto sociale ed economico dell’Italia. Nonostante questo, però, in un Paese come il nostro in cui la popolazione anziana cresce anno dopo anno, il numero di lavoratori domestici non cresce. Gli ultimi dati Inps relativi all’anno 2022, evidenziano come il loro numero si sia attestato a 894mila, di cui 429mila badanti e 465mila colf con una flessione rispetto al 2021 del 7,9% (-76.548 lavoratori)”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, Presidente del Forum delle Associazioni Familiari, a margine del convegno “Il potenziale del lavoro domestico. Ripensare il lavoro di cura in un’Italia che invecchia attraverso nuove prospettive occupazionali e fiscali”, che si è tenuto presso il Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi a Torino. “Sorprende questo appiattimento soprattutto in relazione allo squilibrio demografico del nostro Paese che vede aumentare il numero degli anziani e i coerenti bisogni di cura – osserva il presidente del Forum -. L’indice di vecchiaia, infatti, che rappresenta il rapporto percentuale tra il numero degli over 65 e il numero dei giovani fino ai 14 anni, cresce in modo esponenziale: nel 2004 era a 135, nel 2023 si è attestato a 193. Ma anche l’aumento dell’occupazione, e in particolare il lieve aumento del lavoro femminile, dovrebbe farci presumere un bisogno di assistenza dei minori e dei fragili”.
Bordignon evidenzia: “I bisogni delle famiglie sono perciò in crescita a causa della denatalità, dell’invecchiamento e dell’organizzazione della vita familiare. Tutto ciò rende necessario riconoscere e migliorare le condizioni di lavoro per i domestici, garantendo loro diritti e tutele adeguate. Si stima che 6 rapporti di lavoro su 10 non abbiano un’adeguata cornice di regolarità. Con questi dati è evidente che siano perciò necessari strumenti per favorire l’emersione del lavoro domestico attivando processi virtuosi che lo rendano maggiormente fruibile per le famiglie, puntando anche a stabilizzare e rendere obbligatori dei percorsi di formazione per favorire la prevenzione della sicurezza del lavoro e l’appropriatezza del lavoro con le persone fragili”.
Infatti, “questo importante comparto, che una volta era considerato un elemento essenziale per molte famiglie, sta rapidamente diventando da ‘bene primario’ a ‘bene di lusso’. A tal proposito, è necessario intervenire per preservare l’accessibilità del lavoro domestico a tutti, per garantire che esso continui a svolgere un ruolo fondamentale per tutte le famiglie italiane, indipendentemente dalle loro risorse finanziarie”, conclude il presidente del Forum.