Intimidazione ad imprenditrice Rodi Morabito: Pastorale sociale Calabria, “non basta esprimere sdegno e condanna, avviare un processo di cambiamento culturale”

“La Commissione regionale della Pastorale sociale e del lavoro della Conferenza episcopale calabra condanna fermamente gli atti intimidatori perpetrati contro Patrizia Rodi Morabito, imprenditrice agricola titolare della Tenuta Badia a Rosarno, Vicepresidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e Dirigente di Coldiretti”. È quanto si legge in un comunicato stampa a seguito del fatto per cui nei giorni scorsi ignoti hanno tagliato e bruciato alcuni ulivi secolari della sua azienda di Rosarno. “L’ultimo di una serie di atti intimidatori verso questa imprenditrice lungimirante e fondata sui valori del Vangelo – si legge nel comunicato stampa – se da una parte fa emergere la viltà e l’arretratezza mentale e culturale di porzioni del nostro territorio, dall’altra testimonia la caparbietà ed il coraggio di Patrizia Rodi Morabito”. Per la Commissione della Cec “non basta esprimere sdegno e condanna” perché, “non si tratta solo di atti inaccettabili e contrari ai valori fondamentali di giustizia, convivenza civile e rispetto reciproco”. Per la Commissione “quello che dobbiamo fare è invertire il modo di pensare e avviare un processo di cambiamento culturale, profondo e inarrestabile, che promuova nel quotidiano la giustizia e la legalità e la cultura dell’amicizia sociale”. La Cec confida “nelle autorità competenti che agiscano con tempestività e determinazione” per “garantire la protezione di coloro che operano nel mondo dell’impresa, promuovendo un clima di fiducia e serenità nel nostro territorio”. In conclusione, la Commissione si pone “in prima fila per fare la nostra parte di operatori di pace, innovatori sociali, promotori di cambiamento e giustizia in ogni luogo e in ogni angolo del nostro impegno quotidiano”.

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