La Fondazione Child nel contesto della Settimana del 17° Seminario internazionale di formazione nella ricerca di psichiatria dell’infanzia ha promosso, ieri sera, a Roma, presso l’Ambasciata italiana presso la Santa Sede, l’evento dal titolo “Children and War: Risk, Resilience and Recovery”. Judith Cohen, dottore di ricerca e professore di Psichiatria all’Allegheny Health Network, e Anthony Mannarino, Ph.D e professore di psichiatria all’Allegheny Health Network – Drexel University College of Medicine, sono intervenuti sui trattamenti per affrontare il trauma bellico nei bambini. Tra i metodi più efficaci vi è il Tf-Cbt, un trattamento fasico, che incorpora principi dalle teorie cognitivo–comportamentali, sistemiche, dell’attaccamento e umanistiche. “A marzo 2022 abbiamo avviato un Ucraina un progetto di formazione dedicato al Tf-Cbt grazie al quale sono stati formati circa 200 terapisti della salute mentale in Ucraina con un altro grado di soddisfazione. Dei 200 bambini del campione clinico che abbiamo potuto analizzare l’89% era di età pari o superiore ai 7 anni e l’11% di età compresa tra i 3 e i 6 anni. In tutti i casi si è assistito ad un significativo miglioramento dei sintomi del Ptsd dopo il trattamento”, hanno sèiegato i professori dell’Allegheny Health Network. Anche se ogni contesto è diverso, il trauma ha effetti universali. “L’impatto del trauma è trasversale a culture, comunità contesti e non ha confini identificabili. I bambini hanno bisogni fondamentali come la sicurezza, il cibo, la protezione degli adulti, che le guerre interrompono. Occorre strutturare interventi in diversi contesti, da quello scolastico a quello familiare, a quello delle organizzazioni, affinché ogni bambino possa vivere senza paura”, hanno concluso Cohen e Mannarino.