Nel mondo solo nel 2022 sono state commesse ben 27.638 gravi violazioni nei confronti dei bambini in occasione di conflitti. Secondo un rapporto dell’Unhcr, sono 7,9 milioni i rifugiati dall’Ucraina registrati in Europa al primo gennaio 2023, di cui il 90% sono donne e bambini. Da un recente studio condotto su 1.115 bambini siriani ansia e depressione risultano significativamente associate al quadro psicologico del disturbo da stress post traumatico. Per questo sono necessari interventi di supporto mirati per attenuare gli effetti a lungo termine del trauma infantile. “L’assistenza psicologica è fondamentale per prevenire il trauma a lungo termine e proteggere bambini e adolescenti dai danni psicologici più gravi. Ogni bambino dovrebbe avere accesso ad una gamma di servizi dedicati alla salute mentale e di supporto psicosociale. Dobbiamo fare fronte comune per salvaguardare i diritti e il benessere dei bambini nelle zone di conflitto, perché ogni bambino merita un’infanzia libera da violenza e sfruttamento come sancito dalla Dichiarazione di Varsavia da noi promossa. Un appello all’azione globale e un impegno a sviluppare una risposta congiunta per affrontare i bisogni di salute mentale di bambini, adolescenti e delle loro famiglie”, ha sottolineato Ernesto Caffo, presidente di Fondazione Child, durante l’evento presso l’Ambasciata italiana presso la Santa Sede dal titolo “Children and War: Risk, Resilience and Recovery”, promosso, ieri, a Roma, da Fondazione Child nel contesto della Settimana del 17° Seminario internazionale di formazione nella ricerca di psichiatria dell’infanzia.
La dichiarazione di Varsavia, che muove verso una call to-action unificata per sviluppare una campagna di sensibilizzazione globale in risposta alla crisi della salute mentale dei più piccoli si muove di pari passo con il lavoro del progetto Erice, gruppo di lavoro istituito dalla Fondazione Child che riunisce professionisti della salute mentale infantile di Israele e Palestina per realizzare progetti comuni che migliorino il benessere dei bambini e delle famiglie vicine a questa regione del mondo dilaniata dai conflitti.