“La città di Assisi ha fatto tanto per noi ebrei e non lo dimenticheremo mai”. A dirlo in un messaggio online sui canali social del Museo della Memoria, Assisi 1943-1944, in occasione della Giornata europea dei Giusti, è Edith Bruck, ebrea di origini ungheresi sopravvissuta alla Shoah. “Oggi più che mai è importante non dimenticare, ma soprattutto vedere la speranza perché in qualunque situazione c’è qualcosa di buono”. Nella Giornata in cui si celebrano i Giusti dell’umanità, secondo l’intuizione di Gariwo che ha collegato il concetto di Giusto anche ad altri genocidi, stermini e discriminazioni oltre alla Shoah, Assisi ha voluto celebrare l’evento con una serie di messaggi e testimonianze, in rete sul canale Facebook, Instagram e Twitter del Museo della Memoria nell’arco della giornata; oltre a quello di Edith Bruck, online quello del vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino, che ha ricordato l’attività di Alexei Navalny, come un “uomo giusto, che ha saputo dare la propria vita, mettendosi dalla parte della libertà, dalla parte giusta”, del sindaco di Assisi, Stefania Proietti, che ha sottolineato “come l’esempio dei Giusti di Assisi debba essere di insegnamento per il presente e per il futuro”, della ideatrice del Museo, Marina Rosati, che ha evidenziato il ruolo formativo del Museo e del Giardino nel “seminare piccoli concetti e grandi valori tra i giovani”. Nel suo intervento la referente della didattica del Museo, Francesca Cerri, ha ricordato come i “Giusti accolgano, salvano, testimoniano il bene” e un quattordicenne di Assisi ha invitato i giovani a “non restare indifferenti a dire stop alle discriminazioni”.