“Siamo qui per invocare la pace in Ucraina, in particolare, in guerra da due anni, ma non possiamo dimenticare le altre regioni del mondo che sono dilaniate dalla guerra, Medio Oriente in modo speciale, ma anche il Sud Sudan, la R. D. del Congo, il Myanmar”. Lo ha detto, oggi, il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, presiedendo in cattedrale, a Como, la santa messa per chiedere il dono della pace. “Diceva bene Papa Benedetto: l’uomo è fatto per la pace, che è dono di Dio”, ha aggiunto il porporato, ricordando che “sono 500mila i soldati russi e ucraini morti e feriti, 10mila i civili uccisi, 18mila e 500 i feriti”. Il vescovo di Como ha commentato: “Noi che siamo fatti per la pace sperimentiamo un clima di guerra. Segni di guerra sono distribuiti in tutto il mondo e gli appelli del Papa sono inascoltati. Lui è l’unica persona al mondo che si impegna non a vincere la guerra, ma a trovare le soluzioni più adatte a costruire la pace”. Richiamando le parole di Papa Francesco all’ultimo Angelus, con il rinnovato invito a fermare la guerra, il card. Cantoni ha concluso con un auspicio: “Il Signore possa guidare le menti e i cuori dei governanti in modo speciale affinché trovino le vie più adatte per incominciare soluzioni pacifiche a livello diplomatico. E tutte persone coinvolte in questa immane tragedia possano sperimentare la nostra solidarietà e la nostra vicinanza”.
Fra i concelebranti, insieme ad alcuni membri del capitolo della cattedrale e al vicario generale, mons. Ivan Salvadori, anche don Filippo Macchi, sacerdote comasco fidei donum in Mozambico, e don Mykola Shcherbak, sacerdote greco-cattolico ucraino (del rito bizantino-ucraino), punto di riferimento per la comunità ucraina comasca, che ha partecipato in modo significativo alla messa. In cattedrale erano presenti anche i Cavalieri del Santo Sepolcro, a sottolineare il legame con la Terra Santa.