La reliquia del beato Rosario Angelo Livatino arriva a Castellabate da oggi, martedì 5, a giovedì 7 marzo. Sono state organizzati dalle parrocchie di Castellabate, nell’ambito dell’Anno giubilare costabiliano, celebrazioni e incontri sulla figura del giudice siciliano e fervido credente, assassinato dalla mafia all’età di 37 anni nel 1990.
Il magistrato siciliano originario di Canicattì, il giorno della beatificazione, avvenuta nel 2021, è stato definito da Papa Francesco “martire della giustizia e della fede”. La camicia intrisa dal sangue del martirio, conservata in una teca d’argento, è attesa a Castellabate nell’ambito del programma dell’Anno santo costabiliano dal tema “Santità, nostalgia o profezia?”.
Un programma realizzato secondo il senso della “Peregrinatio Rosarii Livatini”, il cammino della reliquia. La Peregrinatio infatti sosterà in alcuni luoghi simbolo del territorio: la basilica pontificia S. Maria Assunta, il Palazzo municipale, la Caserma dei Carabinieri, Villa Matarazzo e il santuario S. Maria a Mare.
L’accoglienza della reliquia è prevista, presso la basilica del centro storico, alle ore 17,30 di oggi, con la santa messa presieduta dal vescovo di Vallo della Lucania, mons. Vincenzo Calvosa. Mercoledì 6, dopo le tappe del percorso, si terrà un convegno dal titolo “La giustizia e la carità: missione per uomini miti?” in Villa Matarazzo a Santa Maria, alle ore 18,30, dove, dopo i saluti del parroco, don Roberto Guida, e del sindaco, Marco Rizzo, prenderanno la parola il procuratore f.f. della Procura di Vallo della Lucania, Vincenzo Palumbo, e il presidente f.f. del Tribunale di Vallo della Lucania, Elvira Bellantoni.
Giovedì 7 marzo si terrà infine l’incontro con i ragazzi dell’Ic Castellabate e la veglia di preghiera al santuario di S. Maria a Mare.
“Il beato Livatino rappresenta un testimone positivo dei nostri tempi soprattutto per le giovani generazioni, con la sua vita di fede spesa per la giustizia – dichiara il parroco, don Roberto Guida – una figura che incarna al meglio il tema scelto per l’Anno santo costabiliano perché mostra una santità non nostalgica ma contemporanea e possibile”.