“Il benessere e la salute mentale dei bambini e degli adolescenti sono temi di portata globale che richiedono un’azione immediata e concreta da parte di ogni espressione della società. Non dobbiamo dimenticare che la salute è un diritto umano fondamentale per tutti gli individui”. È questo l’appello lanciato da Ernesto Caffo, presidente di Fondazione Child, in occasione del 17° Seminario internazionale di formazione in Psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza promosso, a Roma, da Fondazione Child e Telefono Azzurro, per esplorare le nuove frontiere della salute mentale in ambito giovanile. “Il problema globale della salute mentale dei bambini e degli adolescenti richiede un intervento, un aumento della ricerca e la creazione di maggiori conoscenze, non solo in ambito sanitario ma anche sociale, che è di estrema importanza. Il Ministero è pronto e disposto ad assumersi la responsabilità di affrontare i problemi di salute mentale di bambini e adolescenti. Per questo accogliamo l’innovazione nelle conoscenze e nelle metodologie, enfatizzando gli approcci multidisciplinari e globali”, ha ricordato il direttore del Tavolo tecnico sulla salute mentale, Alberto Siracusano.
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, nel mondo un individuo su sette tra i 10 e i 19 anni soffre di disturbi mentali. In Europa, ben 9 milioni di adolescenti sono alle prese con problemi di salute mentale, segnati principalmente da depressione, ansia e disturbi comportamentali. E il suicidio sia la principale causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni, con un rischio significativamente più elevato per i gruppi emarginati e discriminati. Anche in Italia la situazione è altrettanto grave. Dall’ultima indagine di Telefono azzurro realizzata con il supporto di Bva Doxa emerge che “1 ragazzo su 5 si sente in ansia e per 1 su 3 chiedere aiuto ad un esperto di salute mentale è motivo di vergogna”. Nel 2022 l’Oms ha registrato oltre 12.638.633 contatti alle linee di ascolto sul tema della salute mentale e delle violenze dai minori.
“Ascoltare le voci dei bambini e degli adolescenti è fondamentale per rispondere in modo adeguato ed efficace ai loro bisogni di salute mentale. Una comunicazione efficace favorisce la fiducia e incoraggia l’apertura portando a un sostegno e a un intervento migliori. Il benessere mentale è un problema globale che riguarda diversi attori e allo stesso tempo richiede nuove categorie per essere compreso. Per questo diventa fondamentale condividere le conoscenze e le riflessioni tra i vari esperti a livello internazionale per mettere in atto azioni concrete per migliorare la salute mentale dei più piccoli”, ha sottolineato Caffo.