Trieste si prepara alla Settimana sociale dei cattolici in Italia, che si terrà in città dal 3 al 7 luglio, come laboratorio di pace e democrazia, di incontro riconciliato tra le differenze. Mercoledì 6 marzo, alle 20.30, nella cattedrale di San Giusto, interverrà alla “Cattedra di San Giusto” Franco Vaccari, psicologo, esperto in risoluzione dei conflitti, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, in un borgo medievale toscano vicino ad Arezzo. In questa esperienza, nata nel 1988 ispirandosi a Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani, uno Studentato internazionale – World House – accoglie giovani studenti delle suole medie superiori provenienti da Paesi che sono o sono stati teatro di conflitti armati e li aiuta a scoprire la persona nel proprio nemico, attraverso il lavoro difficile e sorprendente della convivenza quotidiana nei progetti educativi, scolastici e formativi che vi si svolgono. L’obiettivo è contribuire a un mondo privo di scontri armati, in cui ogni persona abbia gli strumenti per gestire creativamente i conflitti, in modo positivo.
Una esperienza fatta propria dal Liceo Carducci-Dante di Trieste attraverso il progetto “Sezione Rondine”, attivato a partire da una classe terza dell’indirizzo Scienze Umane dell’a.s. 2022-23. Il progetto è vissuto come una esperienza nuova, una opportunità di rinascita per le scuole che desiderano mettersi in gioco e ricostruirsi nel proprio ruolo fondamentale, quello di educare i cittadini con un’offerta formativa adatta ad un mondo nuovo.
L’intervento di Vaccari su “La democrazia alla prova della pace: educare e promuovere la partecipazione alla costruzione della pace” aiuterà a “capire qualcosa di più come realizzare anche con le tante realtà educative presenti sul nostro territorio, il sogno di pace, più volte frustrato e che condividiamo con tutte le popolazioni devastate dai conflitti bellici, a cominciare dalla nostra convivenza e dalla risoluzione dei piccoli e di più come realizzare anche con le tante realtà educative presenti sul nostro territorio, il sogno di pace, più volte frustrato e che condividiamo con tutte le popolazioni devastate dai conflitti bellici, a cominciare dalla nostra convivenza e dalla risoluzione dei piccoli e grandi conflitti che si annidano nelle relazioni che viviamo ogni giorno. Agli operatori di pace è promessa da Gesù nel Vangelo una felicità, una pienezza di vita, una beatitudine in un rapporto filiale con Dio e fraterno tra noi più grande di ogni smentita”.