“Papa Francesco insiste molto nel ricordare che stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi. L’immagine ha evidentemente il significato più immediato di evocare i tanti piccoli e grandi conflitti disseminati in varie parti del mondo. Forse però allude anche a questo aspetto: davvero c’è una guerra più sotterranea, meno evidente, in atto, che si presenta e si impone come frantumazione, spezzettamento, divisione”. Così dom Luca Fallica, abate di Montecassino, nel suo messaggio per la Pasqua. “Vengono meno i legami sociali, si impongono logiche individualistiche, si accresce la diffidenza e il sospetto nelle relazioni di ogni tipo, si indebolisce la coesione, emergono le logiche concorrenziali, le competizioni, le conflittualità”, osserva. E avverte: “Abbiamo bisogno di sconfiggere queste logiche non solo invocando la pace per tutte le situazioni di guerra che insanguinano varie parti della terra, ma anche rinnovando la vicinanza e la prossimità tra di noi, attraverso legami solidali, cammini di comunione e di fraternità, gesti di sostegno reciproco, soprattutto nei riguardi chi di è più debole, per condizione sociale, economica, lavorativa. Per età o estrazione sociale”. Infine, l’abate evidenzia che “non si tratta solo di predicare la speranza nella risurrezione, ma di sostenere l’attesa e la speranza, soprattutto l’attesa di chi è più debole e da solo non ce la fa”. “E sostenerla con legami di fraternità e di prossimità umana, relazionale, ecclesiale, ma anche sociale e politica”.