“Sono certo che è la preghiera che Cristo, nel suo eterno intercedere presso il Padre, continua a fare anche oggi. La situazione che vive questa umanità è drammatica. Si fanno scelte di morte in continuazione: scelte di guerra, scelte di odio, scelte di distruzione; addirittura la scelta di inserire nella costituzione francese l’aborto come libertà garantita. Scelte che, come una locomotiva impazzita, non possono che condurre a esperienze sempre più dolorose di morte. Ebbene, in tutta questa tragedia risuona il grido di Gesù: ‘Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno’. È l’espressione della misericordia di Dio che sempre cerca i suoi figli e vuole richiamarli da una strada di perdizione e sconfitta”. Lo scrive il vescovo di Jesi, nel suo messaggio per Pasqua.
“L’Amore misericordioso, cioè il Signore Gesù, vuole raggiungere tutti – aggiunge il presule -. Vuole raggiungere ogni uomo; a tutti vuole dare la sua vita e la sua pace. E noi credenti siamo chiamati a essere strumenti del suo amore. Cioè siamo chiamati portare la fede in questo mondo incredulo e perciò stesso sofferente. Non possiamo tirarci indietro in questo impegno. Il grande dono della fede ricevuto, ci impegna a non trattenerlo gelosamente: è un debito che abbiamo verso un’umanità che fa scelte suicide”.
Ma “come annunciare il Risorto? Come proporre al mondo sofferente, che sta andando verso il baratro, l’unica via di salvezza?”. “Ci sembra che oggi ci manchino le parole – ammette il vescovo -. Ci sembra che la comunicazione sia sempre più difficile e la Chiesa non riesca più a parlare e a portare questa notizia meravigliosa. È necessario, pertanto, trovare un linguaggio che arrivi al cuore, un linguaggio che sia la via per trasmettere Gesù, il suo insegnamento e la sua parola. Sembra che oggi, questo mondo triste e individualista, un linguaggio, comunque, lo capisca, uno solo. Non capisce le parole che raccontano la fede, non capisce quando parliamo di Gesù: non interessa. Ma è colpito quando i cristiani parlano con la vita, cioè quando vivono un’esistenza ricca di carità e caratterizzata dalla gioia. Sì, la carità e la gioia; le opere della misericordia e la serenità; le scelte di amore e la pace del cuore… sono il linguaggio che il mondo capisce ancora e sono la via, quindi, per annunciare Gesù, per annunciare l’Amore misericordioso”.
“Buona Pasqua: è un augurio, ma è soprattutto un invito a scegliere, scegliere la vita, scegliere l’Amore, vivere nella gioia: è lo stile che si addice a chi ha incontrato Gesù, l’Amore misericordioso, perché il mondo abbandoni le tenebre, la morte, e scelga anche lui la luce, la vita, la gioia”, conclude mons. Rocconi.