Pasqua: mons. Prastaro (Asti), “essere persone di speranza” capaci di “penetrare dolore e sofferenza di società e storia e portarvi il messaggio della risurrezione”

“Il mondo ha bisogno di portatori della buona notizia che trasmettono speranza e non di portatori sopraffatti dalla disperazione. Essere persone di speranza non significa aspettarsi di poter liberare il mondo da ogni male. Essere persone di speranza significa penetrare il dolore e la sofferenza della società e della storia, e portarvi il messaggio della risurrezione”. Lo ha scritto il vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro, nel messaggio alla comunità diocesana in occasione della Pasqua.
“In questo tempo segnato da guerre, divisioni, ingiustizie, e soprattutto sofferenza e morte – osserva il presule –, è facile cadere nella tristezza che ci fa dire che la storia è sempre stata così, che alla fine vince sempre il male, che il prepotente ha sempre la meglio, che credere nell’amore è pura illusione, che non ci sarà mai felicità e pace su questa terra, insomma che non possiamo fare altro che rassegnarci a tutto questo orizzonte di tenebre”. Nella Pasqua, sottolinea il vescovo, “la forza inarrestabile del piano di Dio si è manifestata. Non è vero che tutto deve finire male, non è vero che l’amore è illusione, non è vero che il più prepotente sempre prevale, non è vero che la guerra e la violenza sono l’unica via di convivenza di cui gli esseri umani sono capaci. Non è vero! La pietra del sepolcro è stata rotolata, Cristo è risorto”. “Non c’è nulla di cui l’uomo è capace – prosegue il vescovo – che mai potrà fermare la volontà di Dio, quella sua volontà di amare tutti, di perdonare tutti, di donare per tutti un mondo di gioia e di pace. Non si può fermare questa forza dell’amore di Dio”. “Ecco perché – commenta – ogni volta che la vita vince sulla morte, la bontà sul peccato, la misericordia sulla vendetta, la verità sulle menzogne, ogni volta che non ci rassegniamo ma continuiamo ad aspirare a valori grandi, a lottare per cambiare le cose, è la forza della risurrezione che agisce. Ogni volta che il piano di Dio non può essere fermato, nonostante tutti gli ostacoli che gli vengono contrapposti, è Risurrezione”. “In questo 2024 bisesto – conclude mons. Prastaro – sia questa la nostra Pasqua: la speranza certa che Dio è più forte di tutto il male di cui noi siamo capaci, che l’amore non è illusione, che la pace e la gioia per tutta l’umanità sono possibili! Affrettiamoci dunque a vivere da risorti”.

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