“Mai come quest’anno possiamo comprendere il senso e il significato della Pasqua che significa passaggio dalla morte alla vita. In questo momento storico stiamo vivendo proprio questa tensione della lotta tra la morte e la vita”. Lo afferma mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina e vescovo di Tricarico, nel videomessaggio diffuso in occasione della Pasqua.
“Sembrerebbe che il disprezzo della vita venga messo maggiormente in evidenza perché essa non viene amata, non viene accolta, non viene aiutata, non viene sostenuta”, osserva il presule, aggiungendo che “è nel nome della morte che si continua ad agire: lo stiamo vedendo nei conflitti a livello mondiale come in tante ingiustizie. Niente di tutto quello che è in atto è a favore della vita ed è come se fossimo tutti latitanti di fronte alle nostre responsabilità!”. La frase “Raccontaci Maria, cosa hai visto lungo la via?” che “ascolteremo sia la notte di Pasqua che il giorno di Pasqua”, commenta l’arcivescovo, è pronunciata da Maria Maddalena: “racconta lo scontro tra la morte e la vita, con la vita che è stata vittoriosa”. “Gesù Cristo – prosegue mons. Caiazzo – ha incontrato l’uomo in tutte le diverse povertà, miserie, dolori, sofferenze ed età: ad ognuno ha rivolto una parola di salvezza, di aiuto, di liberazione. Anche per questo è stato messo in croce e apparentemente la morte ha avuto la vittoria”. “Ma Dio non può morire!”, ammonisce l’arcivescovo: “Se anche l’uomo sta facendo il tentativo di annientare Dio, Dio è colui che si lascia seppellire con un macigno enorme che sempre viene rotolato via perché la vita viene da Dio”. “Nell’incontro tra Dio e l’uomo, l’uomo, amato da Dio, può cominciare a costruire un’umanità nuova, una umanità fondata su relazioni di amore, di fraternità e di pace. Questo è l’augurio che io faccio a tutti voi: non scoraggiamoci, non perdiamoci d’animo!”, conclude mons. Caiazzo: “Cristo è risorto, è veramente risorto e deve risorgere anche in questo momento storico così difficile”.