“Maria, noi siamo poveri di “sì” e ricchi di “se”: se avessi avuto genitori migliori, se fossi stato più compreso e amato, se mi fosse andata meglio la carriera, se non ci fosse quel problema, se solo non soffrissi più, se Dio mi ascoltasse… Perennemente a chiederci il perché delle cose, fatichiamo a vivere il presente con amore”. Nella tredicesima stazione della Via Crucis che presiederà questa sera al Colosseo, il Papa invoca così la Madonna che tiene in braccio il corpo martoriato di suoi figlio. “Tu avresti tanti ‘se’ da dire a Dio, ma dici ancora ‘sì’”, commenta Francesco: “Forte nella fede, credi che il dolore, attraversato dall’amore, porta frutti di salvezza; che la sofferenza con Dio non ha l’ultima parola. E mentre tieni tra le braccia Gesù esanime, risuonano in te le ultime parole che ti ha rivolto: Ecco tuo figlio. Madre, sono io quel figlio! Accoglimi tra le tue braccia e chinati sulle mie ferite. Aiutami a dire ‘sì’ a Dio, ‘sì’ all’amore. Madre di pietà, viviamo un tempo spietato e abbiamo bisogno di compassione: tu, tenera e forte, ungici di mitezza: sciogli le resistenze del cuore e i nodi dell’anima”. Poi la preghiera: “Prendimi per mano, Maria. Quando cedo alla recriminazione e al vittimismo, quando smetto di lottare e accetto di convivere con le mie falsità, quando indugio e non trovo il coraggio di dire ‘sì’ a Dio, quando sono indulgente con me e inflessibile con gli altri, quando voglio che la Chiesa e il mondo cambino, ma io non cambio”.