“Gesù, quante volte, davanti alle sfide della vita, presumiamo di farcela da soli!”. Lo scrive il Papa, nella meditazione sulla quinta stazione della Via Crucis che presiederà questa sera al Colosseo. “Com’è difficile chiedere una mano, per paura di dare l’impressione di non essere all’altezza, noi sempre attenti ad apparire bene e a metterci in bella mostra!”, esclama Francesco: “Non è facile fidarsi, ancor meno affidarsi. Ma chi prega sa di essere bisognoso e tu, Gesù, sei abituato ad affidarti nella preghiera. Così non disdegni l’aiuto del Cireneo. Esponi le tue fragilità a lui, un uomo semplice, un contadino al ritorno dai campi”. “Grazie perché, facendoti sostenere nel bisogno, cancelli l’immagine di un dio invulnerabile e distante”, l’omaggio del Papa: “Non sei inarrestabile nel potere, ma invincibile nell’amore, e ci insegni che voler bene significa soccorrere gli altri proprio lì, nelle debolezze di cui si vergognano. Allora le fragilità si trasformano in opportunità. È accaduto al Cireneo: la tua debolezza gli ha cambiato la vita e lui si accorgerà un giorno di aver soccorso il suo Salvatore, di essere stato redento mediante quella croce che ha portato”. “Perché anche la mia vita cambi, ti prego, Gesù”, l’invocazione di Francesco: “aiutami ad abbassare le difese e a lasciarmi amare da te: lì, dove più mi vergogno di me”. Poi la preghiera: “Guariscimi, Gesù! Da ogni presunzione di autosufficienza Guariscimi, Gesù! Dal pensare di farcela senza te e senza gli altri Guariscimi, Gesù! Dalle smanie del perfezionismo Guariscimi, Gesù! Dalla ritrosia nell’affidarti le mie miserie Guariscimi, Gesù! Dalla fretta di fronte ai bisognosi che incontro nel cammino Guariscimi, Gesù!”.