“L’amore per la vita in tutte le sue espressioni è più forte delle minacce di morte che sembrano talvolta prevalere ed è un bel segno concreto di speranza e di contributo alla pace. Le stesse comunità cristiane, messe alla prova di fronte a cambiamenti epocali profondi, sono chiamate a rinnovare la disponibilità a mettersi a servizio del Regno di Dio”. Lo ha scritto il vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, nell’editoriale “Il duello tra morte e vita” pubblicato sull’ultimo numero del settimanale diocesano “Il Momento”.
Il presule apre la sua riflessione riproponendo due appelli: “L’Europa si deve preparare alla guerra” dall’Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, e “Possiamo ancora accettare che solo la guerra sia la soluzione dei contrasti? Ripudiarla non significa arrestarne la progressione o dobbiamo aspettare l’irreparabile per capire e scegliere?” del card. Matteo Maria Zuppi, all’inizio del Consiglio permanente della Cei. “Due appelli – commenta mons. Corazza – che segnalano il momento drammatico che stiamo vivendo”.
“La ‘Settimana santa’ – osserva il vescovo – non si conclude con la vittoria della morte ma della vita, non solo di Cristo. Gesù sulla croce sembra sconfitto e, invece, rifiorirà il suo corpo e il corpo di tutti coloro che condividevano il suo Vangelo. I cristiani non possono arrendersi di fronte ai messaggi di morte. Il duello continua, ma è un duello che si può vincere già qui e ora”.
Per mons. Corazza, “fatti di risurrezione, nella nostra comunità forlivese, ringraziando Dio, ci sono. Sono semi concreti e veri di speranza che favoriscono il dialogo fra culture, confessioni cristiane, religioni e nazionalità diverse”. “Alle tante emergenze di questi anni, la società civile ed ecclesiale – riconosce il vescovo – ha risposto con grande impegno e prontezza, in coerenza con una storia di accoglienza delle persone fragili che caratterizza il nostro territorio”. “Siamo consapevoli che – conclude mons. Corazza – nel Vangelo c’è la chiave per aprire le porte
dei cuori alla pace. Una via non facile, ma che termina davanti ad un sepolcro vuoto e non sul calvario! Cristo è risorto, è veramente Risorto! Buona Pasqua”.