“La guarigione del cuore di Pietro, la guarigione dell’apostolo, la guarigione del pastore avvengono quando, feriti e pentiti, ci si lascia perdonare da Gesù: passano attraverso le lacrime, il pianto amaro, il dolore che consente di riscoprire l’amore”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa crismale del Giovedì Santo, che inaugura il triduo pasquale, presieduta nella basilica di San Pietro. Soffermandosi sul rinnegamento di Pietro, e sulla sua “guarigione” che avviene quando si lascia “pienamente attraversare dallo sguardo di Gesù”, Francesco si è soffermato “su un aspetto della vita spirituale piuttosto tralasciato, ma essenziale; lo ripropongo oggi con una parola forse desueta, ma che credo ci faccia bene riscoprire: la compunzione”, che evoca il verbo pungere. La compunzione, ha spiegato, “non è “un senso di colpa che butta a terra, non una scrupolosità che paralizza, ma una puntura benefica che brucia dentro e guarisce, perché il cuore, quando vede il proprio male e si riconosce peccatore, si apre, accoglie l’azione dello Spirito Santo, acqua viva che lo smuove facendo scorrere le lacrime sul volto”. “Chi getta la maschera e si lascia guardare da Dio nel cuore riceve il dono di queste lacrime, le acque più sante dopo quelle del Battesimo”, ha assicurato il Papa.